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Un quadro politico in divenire nel quale ciò che salta agli occhi è il crollo delle intenzioni di voto per la Lega, lontanissima da quel 34,26% ottenuto alle Europee del 2019. Oggi secondo quasi tutte le rilevazioni il partito di Matteo Salvini otterrebbe la metà dei voti, mentre secondo la rilevazione Quorum/YouTrend per Sky TgG24, avrebbe consensi più che dimezzati e si fermerebbe al 15,5%.

Confermato, invece, il testa a testa tra PD e Fratelli d’Italia per il posto di partito in testa alle intenzioni di voto degli italiani. I Dem sono prima ma a soli sette decimali di punto dal partito di Giorgia Meloni, mentre entrambi restano sopra la soglia psicologica del 20%. Terza forza è il Movimento 5 Stelle cui la casa di sondaggi accredita un 16,2%, dato migliore di altri istituti. Quindi come detto, la Lega al 15,5%.

Tra i partiti minori resta stabile sopra all’8% il dato di Forza Italia, mentre Azione/+Europa secondo Quorum sarebbe ben lontana dal 5% visto da altri istituti di sondaggi e si fermerebbe al 3,7%. Interessante la rilevazione di Italexit, il movimento politico di Gianluigi Paragone, quasi sempre confinato tra gli “altri partiti” nei sondaggi. Secondo questa rilevazione se si votasse oggi otterrebbe un 2,8% di consensi, dato che l’avvicina molto alla soglia di sbarramento e superiore a quelli di Sinistra Italia, Articolo1/Mdp e Italia Viva.

Il consenso di Mario Draghi

Il sondaggio ha, anche, misurato la fiducia degli italiani nel premier Mario Draghi. Ne emerge un quadro nettamente a favore del presidente del Consiglio in carica: il 60% degli intervistati dichiara infatti di avere molta o abbastanza fiducia in lui, mentre solo il 38% afferma di averne poca o nessuna.

Il sondaggio elettorale, commissionato dall’istituto EMG Acqua per la trasmissione di Rai3 “Agorà”, conferma il trend della Lega che registra un +1,2 per cento, tornando ad un livello di gradimento del 34,2 per cento, sostanzialmente pari a quello conseguito alle elezioni europee. Fratelli d’Italia raggiunge la “soglia psicologica” dei dieci punti percentuali. La prima volta da quando esiste il partito di Giorgia Meloni con un +0.6 per cento. Invece Forza Italia subisce una leggera flessione dello 0,2 per cento.

Il sondaggio di EMG Acqua porta notizie non propriamente rassicuranti per le forze di maggioranza. Il Movimento 5 Stelle, infatti, continua la sua emorragia di voti attestandosi al 16,3 per cento, in flessione di mezzo punto rispetto alla scorsa rilevazione. Non troppo diversa la situazione del Partito Democratico, che perde lo 0,3 per cento e conferma i dati negativi delle ultime settimane.

Tra le forze di governo soltanti Italia Viva di Renzi continua a crescere, anche se in modo molto contenuto, conseguendo un +0,2 per cento rispetto alle precedenti rilevazioni.

Tutto questo avviene in quadro abbastanza confuso, dove le recenti vicende quali il caso dell’Ilva di Taranto e gli scontri nella maggioranza per i discussi provvedimenti che riguardano l’annuncio di imposte sulla plastica e sulle auto aziendali (al momento stoppate, a quanto pare, dal governo), hanno riportato alla cronaca, lo spettro delle elezioni anticipate: si parla addirittura di marzo come mese utile per svolgerle. Sarà davvero così oppure si tratta sempre di un diversivo per far sì che la spartizione delle nomine delle grandi aziende, che fa gola a molti nel governo, possa essere il terreno per trattare e non rompere il giocattolo? Lo capiremo presto.

Intanto la situazione economica dell’Italia, come la stessa Ue ha dichiarato è drammatica. “Il nostro Paese – dice l’Unione europea – si conferma ultimo in Europa sia nel 2019 che nel 2020: ci sarà una modesta ripresa della crescita il prossimo anno, grazie alla domanda esterna e alla spesa delle famiglie, mentre il mercato del lavoro è in una fase di deterioramento”.