di Gaetano Càfici. La notizia dell’ufficializzazione da parte del Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, a candidarsi all’interno di un’alleanza espressione del centrosinistra (sicuramente monco di Sinistra italiana e Mdp), ma con una forte connotazione “civica” è, nei fatti, una “non notizia”. Negli ultimi mesi abbiamo assistito al solito balletto di nomi più o meno utilizzati come cavalli di troia. Di quelli che escono fuori come un jolly, ma con l’incognita di sempre: E’ veramente quella la carta da calare?
Sì perchè l’operazione Micari, e questo lo sappiamo tutti, nasce dall’ingegno, ma anche dal cinismo politico del professore Orlando che, cavalcando il modello tanto sbandierato del civismo politico, che gli ha permesso la riconferma a sindaco di Palermo, riesce per la seconda volta a mettere ko il Pd. Di nuovo mazziere di un tavolo da gioco in cui il famoso jolly, sia esso nero o rosso, è quello che lui ha nella manica: “perchè solo con Micari il centrosinistra vince” (parole del primo cittadino che danno il senso di come l’asticella è sempre lui a tenerla).
Quindi, secondo il pensiero orlandiano, se perderete sarà per colpa di un jolly non giocato. E se la sceneggiatura appare chiara, meno chiara è la figura di Angelino Alfano che in questo copione rimane un’entità silente. Forse questa la vera notizia. Nessuna dichiarazione o messaggio “subliminale”. Una strategia che si lega al voler essere ago della bilancia, in uno scenario politicamente confuso e instabile, in modo da poter giocare, dunque, su più fronti. Perchè in fondo, non dimentichiamo che uno dei tanti desideri dell’ex delfino di mr. B. è sempre stato quello di poter esser il candidato presidente, come avevamo già analizzato su questo blog.
Intanto, oggi, Micari, si è incoronato candidato presidente “civico” del centrosinistra, precisando che lascerà il suo incarico di Rettore solo se eletto. Sapete di questi tempi non è facile essere “coraggiosi” (preciso nessun riferimento a Ferrandelli). Essere cauti è l’imperativo perchè a dimettersi c’è sempre tempo. E il jolly rimane sempre sul tavolo in attesa di essere giocato. Sarà quello da spendere su Micari o sarà un cip da poker? A breve lo sapremo.