E’ un Giusto Catania con la lama tra i denti che attacca su FB Nadia Spallita, ex portavoce dei verdi e storica rappresentante della sinistra palermitana.
“In venti anni ha cambiato una decina di partiti e movimenti” – dice Catania, capogruppo consiliare di Sinistra Comune -. “Negli anni novanta era della Rete, all’inizio degli anni duemila si candida con Rifondazione comunista, poi passa ai Comunisti Italiani, poi sceglie la lista civica di Orlando, poi Altra Storia con Rita Borsellino, passaggio con Sel, eletta con Italia dei Valori, aderisce al PD in quota Renzi (memorabile conferenza stampa con Faraone!), si candida coi Verdi, salta subito su MDP, oggi pare che sia Liberi e Uguali…”
“Cara Nadia Spallitta tu puoi andare in qualsiasi partito ma potresti, per favore, evitare di impartire lezioni di coerenza? Grazie”
La dure parole di Catania nascono da una dichiarazione della Spallitta, sul tema dell’Hotspot dei migranti da realizzare allo Zen, che stigmatizzava il “comportamento” di Sinistra Comune: “Credo che il gruppo consigliare Sinistra Comune debba uscire da quello che, a mio avviso, è un ambiguo sostegno ad un’amministrazione comunale a conduzione ‘renziana’. Questo gruppo consiliare dovrebbe prendere le distanze da scelte che contrastano con i principi di solidarietà sociale della sinistra e iniziare, da questo momento, una sana e costruttiva opposizione. Ciò servirebbe a garantire una maggiore trasparenza e democrazia alle scelte che riguardano la città”.
Uno scontro tutto a sinistra, su una vicenda che in questi giorni è stato bersaglio incrociato di posizioni e di veti anche su posizioni trasversali.