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I dati parlano da soli e la dichiarazione del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza è inequivocabile: “Ieri i nuovi positivi erano 26.831, oggi 31.084“. 

Numeri davvero preoccupanti che fanno pensare ad un lockdown che potrebbe essere annunciato in tempi più brevi del previsto.

L’analisi della situazione epidemiologica in Italia per la pandemia da Covid-19, negli interventi del presidente dell’Istituto Superiore di Sanita e del presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, danno il senso reale di ciò che sta accadendo. I tamponi oggi sono stati oltre 215 mila e i morti 199.

Nel periodo 08 – 21 ottobre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,70. Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle regioni italiane, con valori superiori a 1,5. 

Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4. Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.

“Cruciale il ruolo dei medici di medicina generale per garantire la gestione ottimale dei malati Covid. Sono al centro dei questo percorso assistenziale e a loro va il ringraziamento” Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.

L’epidemia in Italia è in “rapido peggioramento” e ancora compatibile con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. Si segnala che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose regioni italiane”.

(fonte Ansa)