La Lega rimane inchiodata come primo partito, anche se perde leggermente consenso con un vantaggio di 10 punti percentuali sul M5S e Partito Democratico. A confermarlo è il sondaggio commissionato da Emg Acqua per la trasmissione di Rai3 “Agorà”.
Dunque, se si andasse a votare oggi il partito di Salvini prenderebbe il 31,4 per cento dei voti, nonostante un leggero calo dello 0,5 rispetto alla scorsa settimana. Dietro troviamo il Movimento cinquestelle al 22,3 per cento con un calo dello 0,4 per cento rispetto alla scorsa settimana.
Quindi restano, comunque, alti i consensi dei due partiti di governo che insieme fanno registrare il 53,7 per cento. A guadagnarci sono invece le opposizioni di centrodestra, con Fratelli d’Italia che aumenta dello 0,1 per cento arrivando al 4,8% e Forza Italia che guadagna quasi un punto percentuale e si attesta al 10,1%.
In salita il Pd, che raggiungerebbe il 21,5% delle preferenze, lo 0,4% in più rispetto a una settimana fa. Nel centrosinistra, troviamo ancora +Europa al 2,9% e gli altri partiti, tra cui Mdp, Si e Verdi che insieme raccolgono il 4,6% dei voti, l’1,2% in più di sette giorni fa. Nel centrodestra, invece, viene rilevato anche il dato di Noi con l’Italia, allo 0,5%, in leggero calo (dello 0,1%).
Agli intervistati è stato chiesto anche un parere sulla flat tax. Il 49% ha detto che non la vuole perché “le tasse devono essere progressive come dice la Costituzione”. Una percentuale che sale al 72% tra gli elettori del Pd ed è al 44% tra quelli dei Cinque Stelle e al 28% tra quelli della Lega. Per il 50% degli intervistati, comunque, la priorità è quella di evitare l’aumento dell’Iva. Una percentuale più alta ancora tra gli elettori di M5S e Pd. Per il 45%, invece, la priorità è abbassare le tasse.
Il sondaggio rileva che più di un italiano su due, quindi il 56%, ritiene che la recessione tecnica sia colpa delle scelte dei governi precedenti, mentre solo il 32% imputa la responsabilità all’attuale esecutivo. Inoltre, il 32% degli intervistati ritiene che il governo Conte durerà almeno fino a fine anno, mentre per il 30% finirà la legislatura. Per il 27%, infine, l’idea è quella di una vita breve dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, che potrebbe terminare già dopo le europee.
Non resta, dunque, che aspettare l’esito delle elezioni europee e capire quali saranno le mosse di Salvini in una “scacchiera” dove ogni mossa è abilmente cronometrata. E il rumore del ticchettio dell’orologio, come in una partita alla Karpov, si fa sempre più incessante. Staccherà davvero la spina al governo giallo-verde?