E’ un attacco durissimo quello del capogruppo al consiglio comunale di Palermo del M5S, Concella Amella, contro il sindaco Leoluca Orlando e, in particolare, nei confronti della dell’Amat, l’azienda partecipata del Comune che gestisce la mobilità a Palermo di bus e tram.
“Il vecchio travestito da nuovo, in pieno stile Orlando. L’Amat (vecchia o nuova che sia, poco importa) – dice Amella – ha chiuso il 2018 con una perdita di ben 6,8 milioni di euro, in gran parte imputabili alla costosa gestione del tram, e adesso pensa di rifarsi sulle spalle degli utenti, con l’ipotesi di aumentare anche il costo del biglietto dell’autobus da 1,40 a 1,50 euro”.
“Nessuna conferma sui tagliandi di viaggio integrati bus-tram e, come volevasi dimostrare – aggiunge l’esponente del M5S – non sono più previsti neanche i controlli a bordo. Come se non bastasse si prospetta l’arrivo di una stangata per le soste nelle zone blu. Gli incassi per le soste a pagamento infatti, non hanno mai raggiunto la prevista quota 30 milioni, attestandosi appena sui 2,6. Da conteggiare anche circa 3 milioni di parcelle legali per problematiche tuttora irrisolte riguardanti i tributi locali. Preoccupante anche il punto del piano dove si legge: ‘la necessità della società di adottare ogni possibile intervento riequilibratore di natura endogena, costituisce elemento necessario per scongiurare una crisi aziendale che medio-tempore, può, persino, compromettere gli attuali livelli occupazionali’.
“A coronamento di questa situazione complessa in cui a farne le spese saranno sempre e soltanto gli incolpevoli cittadini – conclude la pentastellata – l’amministrazione Orlando si è incaponita nel volere realizzare nuove linee del tram, mentre la società partecipata affonda e i palermitani si ritrovano con servizi pessimi ma costosi”.
Una situazione di cui avevamo ampiamente parlato (cliccate qui per leggere l’articolo) dove si denunciava un ritardo nel pagamento degli stipendi a conferma della situazione finanziaria in perdita che attraversa da tempo l’azienda.