“Con 4.000 mila euro non puoi vivere bene”. A dirlo nel 2014 (ne avevamo parlato in questo articolo) era Gianfranco Miccichè, ex ministro di Forza Italia e oggi presidente dell’Ars, che proprio quell’anno fu candidato alle elezioni europee, senza poi essere eletto, non nascondendo che la sua candidatura nasceva anche da problemi economici: “Con tre figli, di cui due da far studiare lontano da casa, non è facile…”. Oggi, invece, intervistato ad un forum organizzato dall’agenzia Italpress il suo “mantra” è sul tema dei vitalizi.

“Siamo di fronte a un’altra follia assoluta aggiunge Miccichè -. Se non avessi avuto il vitalizio, nel periodo in cui non sono stato deputato, probabilmente sarei stato costretto a tornare a vivere con mio padre che ha 97 anni, in attesa di maturare i 67 anni per la pensione. E sarei stato costretto a chiedere l’elemosina davanti a una chiesa. E’ questo che si vuole oggi dalla politica? E’ questo quello che vogliono i cinquestelle?”. 

“Credo che i deputati pentastellati stiano studiando un sistema per cui il vitalizio gli arriverà comunque, non dall’Assemblea Regionale Siciliana ma dalle assicurazioni. Con la minore contribuzione dovuta dal deputato in caso di taglio dei vitalizi stipuleranno delle assicurazioni. Ho detto al vicepresidente dell’Ars, esponente grillino,  Giancarlo Cancelleri,  di spiegarmi come faranno, possibilmente tornerà utile a tutti”.

“Finché il costo della politica sarà considerato uno spreco, fino a quando non si ricomincerà a capire che il costo della politica è un bene per il paese forse la finiremo con questo assurdo babbìo (scherzo, in dialetto siciliano) del taglia taglia… Una cosa è certa: se le condizioni fossero state quelle di oggi io non avrei lasciato il mio lavoro per fare politica. Non mi sarebbe convenuto… Mia moglie mi avrebbe lasciato”.

“Insomma bisogna capire che la politica ha una sua utilità e che i manager e i dirigenti più bravi vanno pagati di più. Sono le regole del mercato. Però, conclude Miccichè, se certa politica e certi giornali continuano a fare demagogia e ad attaccarmi io mi adeguo. Ieri sera mi trovavo in un locale e un signore mi ha aggredito verbalmente accusandomi di essere responsabile degli alti stipendi dell’Ars. Io mi adeguo, ma botte per strada non ne voglio prendere”. 

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