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il colore del latte copertina

IL LIBRO DELLA SETTIMANA
“IL COLORE DEL LATTE”

Autrice
Nell Leyshon

Categoria
Letteratura inglese

Editrice
Corbaccio

È la primavera del 1831 quando Mary inizia a scrivere la sua storia e, lentamente, ci vorranno quattro stagioni perché racconti tutto. Ma non importa: scrivere è diventato un bisogno primario per lei, come mangiare e dormire. Viene da una famiglia di contadini, ha quindici anni, una gamba più corta dell’altra e i capelli chiari come il latte. Conosce solo la fatica del lavoro nei campi, proprio come sua madre, suo padre e le sue sorelle. Conosce solo il linguaggio della violenza, che il padre le infligge se non lavora abbastanza. Ma ha un cervello lucido e una lingua tagliente.
Un giorno il padre la allontana di casa perché il vicario vuole una ragazza che accudisca la moglie malata. Mary non vuole abbandonare l’unica vita che conosce, ma non ha scelta. E nella nuova casa imparerà a scrivere, e scrivere rende liberi anche se la libertà ha un prezzo…….
(fonte www.qlibri.it)

 

Biografia. Nell Leyshon è nata a Glastonbury in Inghilterra e vive nel Dorset. È autrice pluripremiata di numerose sceneggiature, radiofoniche e teatrali. Grazie al suo straordinario talento, è la prima scrittrice donna a cui il celeberrimo Globe Theatre di Londra, il teatro di Shakespeare fondato nel 1599, abbia commissionato un testo. Il Colore del latte, suo primo romanzo, ha stupito la stampa e il pubblico internazionali grazie allo stile e ai personaggi che convincono e conquistano immediatamente.

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Ingredienti per 4 persone

400 G di castagne
8 Tuorli D’uovo
Sale
Pepe Bianco
Burro Per Gli Stampi
Bucce di arance
Zucchero
succo di arancia

Preparazione:

In una terrina lavorate le castagne dopo averle lessate nel latte e tritate in modo da formare una purea aggiungendo il latte di cottura; dopodichè inserite i tuorli d’uovo ed insaporite con il sale necessario e una macinata di pepe. Imburrate 4 piccoli stampi alti a forma di cono e riempiteli con il composto di castagne, che dovrà arrivare appena sotto il bordo. Battete leggermente gli stampini sul piano di lavoro in modo da eliminare eventuali bolle d’aria presenti nel composto.
Cuocete i flan a bagnomaria nel forno preriscaldato (180 gradi) per circa 20 minuti, disponendo la casseruola con l’acqua. Badate che l’acqua del bagnomaria non arrivi a bollire, in tal caso infatti i flan si gonfierebbero eccessivamente formando all’interno delle bolle. Prima di togliere gli stampini dal forno, verificate il punto di cottura inserendo nel composto uno stecchino di legno: se quest’ultimo rimane pulito i flan sono pronti.
Nel frattempo preparate la salsa e le bucce di arance candite togliendo la parte bianca dalla buccia, fatele a pezzetti e mettetele a bagno in uno sciroppo di acqua e zucchero di uguali quantità, lasciandole cuocere. Scolate le bucce per bene non appena saranno candite e mettetele a raffreddare; continuate a preparare la salsa aggiungendo allo sciroppo del succo di arancia e fate restringere affinchè risulti una crema densa.
Sformate i flan nei piatti singoli e decorate con la salsa di arance e le buccie candite. Se avete tenuto da parte qualche castagna potete disporle nella superficie dei flan. Servite caldi.

copertina libro tango elettrico - Copia

IL LIBRO DELLA SETTIMANA
“Tango elettrico”

Autrice
Tjuna Notarbartolo

Categoria
Romanzo erotico

Editrice
Borelli

“Tango elettrico” è un romanzo leggero, divertente ed erotico, che ha una struttura inusuale che attraversa varie possibilità della comunicazione contemporanea, da quella dei messaggi dei telefonini a quella della scrittura per fumetti.

Una storia d’amore sensuale la cui trama si dipana attraverso gli sms dei due protagonisti che prendono forma e fisicità attraverso le parole, proprie e dell’altro.

Le loro esistenze si leggono in filigrana attraverso il filtro delle brevissime informazioni che danno alla testa sfiorando il corpo. Comunicazioni così efficaci da rendere pregnante anche una storia vissuta nell’assenza, sensuale anche un rapporto senza apparente corporeità, totalizzante anche un uomo ed una donna inesistenti.

Una storia dai risvolti a tratti esilaranti, che passa attraverso i paradossi delle vicende umane contemporanee. Ne viene fuori una protagonista che è la tipica donna dei nostri giorni, forte e romantica, di grande personalità, assolutamente libera ed inevitabilmente sola.

(fonte www.qlibri.it)

Biografia. Tjuna Notarbartolo (nata a Napoli), esperta di comunicazione, scrittrice, giornalista, direttrice del premio Elsa Morante. Da circa vent’anni ha collaborato e collabora alle pagine culturali e di spettacolo di quotidiani e periodici nazionali. Nel 2008 esce il romanzo Tango elettrico. Seguono: Dentro la Favorita; Stai qua; L’isola nomade Sublime passione. Ultima sua fatica, nel 2012, A Volo d’Angelo.

quattro canti oblio

Essere ostinati per certi versi può essere segnale di determinazione e di caparbia, così come il mettersi in gioco anche laddove la partita è difficile; perseverare però, sapendo che la strada è segnata, è davvero da diabolici.

La corsa disperata alle candidature, nelle varie forme, è diventata per questa Amministrazione come una gara di atleti “dopati”. Ci si convince che poi alla fine il “controllore” sia distratto e non si accorga che dietro il “fisico” prestante c’è, invece, il trucco!

É già successo e ne abbiamo parlato su questo blog, in occasione della visita degli ispettori Unesco a Palermo che dovevano sancire quali siti storici dovevano essere inseriti come Patrimonio dell’Umanità. In fretta e furia furono svolti i lavori di pulizia e di decoro come in una favola di Cenerentola e alla Zisa, fino a poco tempo fa abbandonata, è spuntata una carrozza a forma di “zucca!”.

Ma a parte l’uso che ci piace fare delle parole, prendendo a prestito immagini e storie surreali, qui, invece, si tratta di realtà. In una città che abbiamo più volte definito narcotizzata e normalizzata, l’essere stata esclusa da un’altra candidatura prestigiosa come quella da poco presentata a Capitale Europea dello Sport 2016 (in precedenza si era tentata la corsa a Capitale della Cultura 2019), fa, inevitabilmente, sorgere delle domande più che spontanee.

Ma ammettere che Palermo, sia per il passato devastante che per il presente molto lento e poco rock, non può e non deve essere candidata a nulla, è un esercizio così difficile da praticare?

E questo, per favore, non chiamatelo qualunquismo. È una constatazione. Una semplice e oggettiva riflessione. Quindi cari amministratori se, tra le tante future candidature, possibili o impossibili, ci fosse quella di “Capitale all’Oblio” (come un dolce dormire), non esitate: la vittoria sarebbe certa.
Per altre, invece, vi preghiamo di desistere perché come sopra: “errare è umano, ma perseverare è davvero diabolico”.

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IL LIBRO DELLA SETTIMANA

“Uccisa a colpi di tasse”

Autrice
Alessandra Bommarito

Editrice
Farina

Un libro scritto tutto di un fiato, come fosse il diario di un’adolescente, dal quale trapelano emozioni, sentimenti, paure e pensieri di una giovane imprenditrice alle prime armi con il fisco.
Nonostante il testo sia un racconto autobiografico, riporta circostanze quotidiane in cui potrebbe immedesimarsi ogni cittadino che paga le tasse, testimoniando l’insostenibile situazione economica che, negli ultimi anni, ha colpito l’Italia, così come il resto del mondo.

Argomentazioni spontanee, attuali e realistiche, accompagnate da uno spiccato senso dell’umorismo dell’autrice che rende la lettura simpatica, scorrevole e alla portata di tutti. Il libro, inoltre, mostra con quale tenacia la protagonista non si perde mai d’animo, cercando di stimolare il lettore a non perdere la voglia di andare avanti, sia nella lettura stessa, che nella vita.

Tre anni della sua vita descritti attraverso pensieri, umori, sconfitte, pianti, sorrisi, rivincite, fallimenti, amore e odio. Una storia che l’autrice racconta per far conoscere ciò che gli è accaduto, con la speranza che il suo esempio possa essere utile a tanti altri.
Insomma, pagine sapientemente descritte che hanno tutte le carte in regola per essere informative, divertenti e con un piacevole retrogusto morale. Quindi, buona lettura!

Biografia. Alessandra Bommarito, (35 anni Palermo), inizia sin da giovane a lavorare (appena quattordicenne), nonostante gli studi intrapresi. Si rimbocca le maniche e tenta la strada dell’autosufficienza economica, per non pesare sulla famiglia che non poteva aiutarla finanziariamente. Presto però si troverà costretta a far fronte ad alcune sconfitte della vita. Problemi, difficoltà e debiti diventeranno così fonte d’ispirazione per la scrittura del suo primo libro, “Uccisa a colpi di tasse” che, inizialmente, nasce come diario sul quale dare sfogo alle sue rabbie e che, invece, poi si tramuta in una sorta di racconto divertente, ma anche tragicomico, di quanto le è accaduto.

Listener

di redazione. Ironicamente, come ad esorcizzare un’età che sembra impossibile raggiungere, si dice che 100 anni sono pochi e altri 100 non basterebbero a vivere pienamente una seconda esistenza. Ma quanti riuscirebbero in questa missione impossibile ?
Un traguardo da gara ad ostacoli che, sinceramente, in un mondo come il nostro, annegato dallo stress e dal rincorrere chissà quale isola felice, appare davvero come una chimera.

E quando poi si incrociano storie che sembrano uscite fuori da un romanzo di altri tempi, ci rendiamo conto che raccontarle, per noi umili scribacchini, diventa un vero privilegio.
100 candeline, 70 anni di iscrizione all’albo degli Ingegneri di Palermo e una vita dedicata alla ricerca e all’insegnamento accademico, assieme ancora alla voglia di studiare e alla lucidità mentale che non è cosa da poco, considerando che talvolta per noi “giovani” l’essere “smemorati” è diventata una disciplina agonistica giornaliera ! L’invidia, quindi, in questo caso è d’obbligo.
La storia è quella dell’ingegnere Giuseppe Levante (classe 1914), al quale l’Ordine degli ingegneri ha dedicato una targa celebrativa proprio per la doppia ricorrenza.

Lo abbiamo incontrato e lui con il suo garbo e la sua simpatia ci ha raccontato qualche goccia della sua vita. “Sono stato un libero docente dal 1944 al 1984 all’Istituto di Costruzione delle macchine della facoltà universitaria di Ingegneria e tra gli anni cinquanta e settanta, autore di numerose pubblicazioni. Da una trentina di anni vivo da pensionato e non ho affatto perso la voglia di studiare e di scrivere. Leggo tantissimo, ma solo pubblicazioni scientifiche e soprattutto in inglese, francese e tedesco, perché mi sento europeo. Custodisco in casa più di tremila volumi, alcuni dei quali piuttosto rari.
Il lavoro non mi ha mai affaticato, anzi mi ha sempre divertito. Ma voglio dirle che tra le passioni, a cui tengo particolarmente, c’è quella di giocatore di bridge. L’appuntamento con il più cerebrale dei giochi di carte c’è sempre nella mia agenda settimanale. Ho iniziato a giocarci nel 1936 e continuo anche adesso. Il bridge è un una scienza esatta ed è un gioco istruttivo, lo consiglio ai ragazzi”.
Poi, raccogliendo i complimenti per la sua eccellente forma fisica, ha lanciato un invito ai giovani: “Non fumate e amate lo sport”.

E a margine del nostro colloquio, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri gli ha ricordato i suoi doveri sull’obbligo di seguire i corsi di aggiornamento professionale come iscritto, previsti adesso per legge.
Lui non si è assolutamente scomposto: “Sono pronto, quando devo iniziare?”. Sicuramente lo farà ma come docente e così potrà riuscire ad ottenere i “crediti!”. Auguri, per altri 100 di questi anni !

foto i-design

di redazione. In una città annichilita da tutto e sostanzialmente spenta, dove il quotidiano è vissuto sempre con lo stesso ritmo, anche i progetti che apparentemente possono sembrare effimeri e di nicchia, danno invece un alito di speranza ai tanti giovani che si vogliono avvicinare al mondo del design.

“I-Design”, letteralmente “Io Progetto”, è un’iniziativa culturale, sociale ed economica curata da Daniela Brignone, giunta già alla terza edizione. Si articolerà a Palermo, dall’11 al 19 ottobre, e mira alla rinascita del settore del disegno industriale, offrendo l’opportunità, ai designer giovani e anche a quelli più noti, di mettere in scena la propria creatività.

Tanti i progetti in programma, molti dei quali realizzati con l’ausilio delle nuove tecnologie. Il design, dunque, sarà il filo conduttore di una manifestazione costruita secondo stili e campi d’interesse fra loro differenti: dal suono alla fotografia, dall’ecologico al tecnologico, dalla tradizione culinaria al moderno food design, dai complementi d’arredo agli accessori.

L’inaugurazione della manifestazione: sabato 11 ottobre, alle ore 18, con diverse mostre (è possibile visionare il programma completo e i luoghi degli eventi, collegandosi al sito www.idesignpalermo.com), mentre oggi mercoledì 8, alle 19, ci sarà un’anteprima alla Rinascente di via Roma, con l’installazione “Is white color” di Eliana Maria Lorena.

fotomontaggio libro viviano

IL LIBRO DELLA SETTIMANA
“Io, Killer mancato”

Autore
Francesco Viviano

Editrice
Chiarelettere (www.chiarelettere.it)

Recensione di Ernesto Oliva

Un’autobiografia, personale e professionale, che mette insieme sofferenza e passione, sentimenti familiari e ricordi di violenza mafiosa, ma anche ironia e sorpresa: una storia di Palermo ed una piccola lezione di vita, insomma, quella scritta da Francesco Viviano, cronista palermitano de “La Repubblica” che da qualche anno lavora e vive a Roma.

Il suo libro, “Io, killer mancato” è la confessione di un’adolescenza vissuta nel quartiere Albergheria di Palermo, fianco a fianco con nomi di primo piano dei clan, e segnata dall’omicidio del padre, durante un tentativo di furto. Francesco Viviano racconta di avere impugnato giovanissimo una pistola e di avere inquadrato nel mirino l’assassino del genitore.

I suoi coetanei con i cognomi dei capimafia – i “compagni di merende”, come li definisce oggi il cronista – lo spingevano alla vendetta, che per Cosa Nostra avrebbe rappresentato la prova di un “salto di qualità” di un picciotto già abile nelle risse e nei furti. Con il dito già pronto sul grilletto, quel ragazzo capì però di volere inseguire altri valori.
Arrivato alle spalle della vittima, come racconta nel libro, rimase turbato dal volto preoccupato di un ragazzino che gli stava abbracciato: riposto il vecchio revolver nella tasca del cappotto, fece rapido dietrofront verso casa; là abbracciò la madre che, rimasta vedova a 19 anni e mai più sposatasi, ha lavorato duramente come donna di servizio per mantenere un bambino orfano già all’età di un anno.

Questa autobiografia – come lo stesso Viviano scrive – è il tentativo di spiegare come sia possibile, con un pò di fortuna, con volontà e con onestà, riuscire a raggiungere i propri obiettivi. Di solito il figlio di un avvocato farà l’avvocato e quello di un medico il medico. Nella Palermo degli anni Settanta il destino di Viviano sarebbe stato quello di seguire le orme del padre, che era un ladro, e poi magari entrare a far parte di Cosa. Molti sono stati ammazzati, altri sono finiti in carcere; lui invece è riuscito a fare il giornalista, non perdendo l’abitudine a battere la strada, a parlare con chiunque possa fornirgli una notizia utile ad un’inchiesta.
Il volume è, infine, anche un manuale di quel giornalismo insofferente al copia ed incolla e basato invece sulle fonti personali e su un insegnamento dello stesso Viviano: “se hai la notizia, vinci sempre”. Un libro che, oltre a descrivere con abilità e semplicità di scrittura la cupa atmosfera di quel periodo, è una storia di speranza.

Biografia. Francesco Viviano, (Palermo 1949) da giovanissimo, dopo decine di lavori umilissimi come muratore, barista, apprendista elettrauto, cameriere, è riuscito ad approdare all’ANSA di Palermo; dapprima come semplice fattorino, poi, grazie alla conoscenza dei meandri violenti della città e dei suoi personaggi, a partire dal 1984, come cronista di cronaca nera e giudiziaria. Per la stessa agenzia di stampa e poi per La Repubblica, ha messo a segno decine di scoop come quello del tentativo segreto del procuratore Pier Luigi Vigna di convincere Salvatore Riina al pentimento. Attualmente vive e lavora a Roma.