In Sicilia sono attualmente 1.330 i soggetti positivi con 65 pazienti guariti. Questo è il dato aggiornato, a questo pomeriggio, della situazione nell’isola, in merito all’emergenza Coronavirus, fornito dalla Regione siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814. Di questi sono risultati positivi 1.460 (+101 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.330 persone (+88).
Sono ricoverati 522 pazienti (+10 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (uguale), mentre 808 (+67) sono in isolamento domiciliare, 65 guariti (+5) e 65 deceduti (+8).
La situazione è ancora, purtroppo, in uno stato emergenziale e a ciò si aggiunge il disagio sociale che in questi giorni è sfociato con alcune proteste davanti agli ipermercati. Inoltre, si attende il picco del contagio che, da quello che dicono gli esperti, dovrebbe manifestarsi nella nostra isola verso le ultime settimane di aprile.
“Il 5 marzo scorso
avevo lanciato un appello, con una lettera inviata al ministro alla Salute,
Roberto Speranza, al quale chiedevo la riapertura immediata del punto nascite
di Pantelleria. Un gesto dettato dalla gravissima situazione in cui vivono gli abitanti
dell’isola e, in particolare, le donne in gravidanza che, in caso di necessità,
sarebbero costrette ad un trasferimento in terraferma. E adesso il dramma,
avvenuto pochi giorni fa sull’isola della Maddalena, in
Sardegna, dove una partoriente ha perduto il proprio bimbo per un ritardo
nell’arrivo dell’elicottero, che avrebbe dovuto trasportarla in una struttura
ospedaliera al di fuori dell’isola”.
La parlamentare europea, Francesca Donato, aveva scritto una lettera ai primi di marzo al ministro Roberto Speranza, con la quale chiedeva un intervento immediato. A quanto pare l’appello è rimasto inascoltato e, adesso, un dramma è avvenuto sull’isola della Maddalena, in Sardegna, dove una mamma incinta avrebbe perduto il proprio bimbo forse proprio a causa dell’assenza sul territorio del punto di nascita e, conseguentemente, dei ritardi nei soccorsi.
“Non si può più
tacere né attendere oltre – ha aggiunto
la Donato – di fronte alla scellerata
scelta di chiudere i punti nascita nelle isole minori di Sicilia e Sardegna.
Tutto ciò espone a gravi rischi la salute delle gestanti e dei nascituri ed è
pertanto intollerabile e incompatibile col diritto alla salute che la
Costituzione afferma come inviolabile per tutti i cittadini. Chi vive nelle
isole minori non può essere costretto a trasferirsi al di fuori del proprio
territorio se vuole avere un figlio in serenità e sicurezza”.
“Rinnovo il mio
appello, fino ad oggi inascoltato, al Ministro
della Salute – ha detto infine l’europarlamentare della Lega – affinché rimuova tutti gli ostacoli
normativi (anche modificando il DM 70/2015 in materia) e di ogni altro genere,
che impediscono il godimento di tale diritto alle donne residenti nelle isole
minori, a partire da quelle siciliane come Pantelleria, Lipari e Lampedusa e
sarde, come La Maddalena, ma anche a quelle delle altre isole italiane dove non
siano presenti punti nascita facilmente e velocemente raggiungibili da chi vi
abita. Ogni ulteriore giorno di ritardo significa colpevole indifferenza verso
la vita e la salute di moltissime donne, madri o future madri oltre che dei
loro piccoli”.
Il sondaggio realizzato da SWG per il tg La7 di Enrico Mentana continua a premiare la Lega, che cresce ancora di 0,4 punti rispetto alla scorsa settimana e tocca il 34,5%, come cita il sito Youtrend. Variazione positiva anche il Partito Democratico, che dopo la flessione registrata nell’ultimo periodo recupera l’1,1% e si porta al 18,6%. Continua invece la discesa del Movimento 5 Stelle (15,8%), giù di un punto percentuale rispetto alla settimana precedente e ormai a quasi 3 punti di distanza dal partito di Zingaretti.
Nel centrodestra, intanto, continua l’ascesa di Fratelli d’Italia (+0,6%), a cui manca mezzo punto percentuale per andare in doppia cifra. Resta invece stabile al 6,2%Forza Italia. La coalizione di centrodestra, comprendente i partiti di Salvini, Meloni, Berlusconi e Toti, toccherebbe pertanto il 51,3% e raggiungerebbe quindi la maggioranza assoluta dei voti (era al 50,3% la settimana scorsa).
Tra gli altri partiti perde lo 0,4% Italia Viva di Matteo Renzi (5,6%), ma calano anche Sinistra Italiana-MDP-Art. 1 (3,3%), i Verdi (1,9%) e +Europa (1,5%), tutti giù dello 0,3%.
Infine, resta sempre molto alta la percentuale di coloro che scelgono di non esprimersi: al momento sarebbero il 37% del campione.
In questi giorni questa installazione aveva “destato” qualche perplessità sul suo valore intrinseco e alcuni cittadini avevano chiesto numi per capire di che cosa si trattasse. Anche il consigliere comunale di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, con il video che segue, aveva annunciato la presentazione di un’interrogazione per capire “quale fosse il senso logico di questa installazione” che si trova in piazza Magione a Palermo.
Adesso il sindaco Leoluca Orlando, con un post su facebook, ha annunciato con relativa foto, la vandalizzazione dell’opera affermando che trattasi di “un’opera d’arte contemporanea allestita in Piazza Magione in occasione della Biennale Arcipelago Mediterraneo”.
“La promozione delle culture – continua Orlando nel post – ha permesso alla nostra città di scoprire se stessa, di emergere internazionalmente e di divenire un riferimento internazionale apprezzato da centinaia di migliaia di turisti ogni anno. Palermo si schiera e si schiererà sempre per la libertà di espressione artistica – conclude Orlando -. Condanniamo con forza l’accaduto frutto dell’inciviltà di alcuni e dello scarso rispetto che taluni hanno per la diversità e per la cultura, vero motore di cambiamento nella nostra città”.
Nel condividere pienamente le parole del Sindaco di fronte ad un atto vile sicuramente segno di inciviltà, al di là di quello che rappresenta o vuole rappresentare quest’opera, siamo certi che si riuscirà ad individuare chi ha commesso tale gesto. Però vorremmo anche legittimamente sapere (e questo per sgombrare il campo da malintesi) quanto sia costata alla comunità palermitana quest’opera che forse per la sua tutela, sarebbe bastata la collocazione di una telecamera. Ma questo forse è chiedere troppo.
“Un
contributo di noi giovani amministratori fatto di idee e progetti per far sì
che l’Anci possa ancora di più
rappresentare le tante istanze sul territorio che i cittadini chiedono che
vengano accolte. E questo potrà avvenire soltanto grazie ad un lavoro di
condivisione, che abbia come obiettivo la crescita della comunità in cui
viviamo”.
Sono
queste le prime parole espresse dalla consigliera comunale di Bagheria, Anna Zizzo (Lega), nominata ieri, dal
coordinamento regionale dell’Anci,
componente del Coordinamento regionale di Anci Giovani Sicilia.
“Per
me che sono un volto nuovo della politica, avendo svolto fino adesso la
professione di avvocato – ha aggiunto la neo
componente dell’Anci giovani – è una sfida che rappresenta una grande
conquista”.
“Sono
fiera di rappresentare i giovani amministratori locali – ha concluso Anna Zizzo – che
con tanta forza e determinazione si impegnano per costruire un nuovo Paese e
cercherò di affrontare responsabilmente questo compito, nella consapevolezza
del ruolo istituzionale di cui sono stata investita”.
“Musumeci annuncia l’aventino. Dopo quasi un secolo in cui i sui padri politici costrinsero l’opposizione ad abbandonare il parlamento. Adesso è lui ad annunciare l’abbandono del parlamento siciliano per reagire contro l’opposizione. Ridicolo! Fa prima a dimettersi è ormai evidente che non è adeguato a governare la Sicilia”.
E’ la dura posizione del deputato regionale del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, che arriva ad evocare le dimissioni del presidente della regione siciliana Nello Musumeci, sulla vicenda che ha portato alla bocciatura in aula del disegno di legge sui rifiuti, grazie al ricorso del voto segreto di cui, lo stesso Musumeci adesso, chiede l’abolizione.
“Il governo regionale – afferma lo stesso presidente della Regione in una nota – non andrà più in Aula fino a quando non sarà abrogato il voto segreto. Ho già chiesto ai rappresentanti del centrodestra nella commissione regolamento all’Ars di richiedere la formale convocazione dell’organo per procedere di conseguenza. Ho già anticipato la volontà del governo al presidente del Parlamento Miccichè”.
E non si è fatta attendere la risposta del presidente dell’Ars: “Ho appena ricevuto dal presidente Musumeci la formalizzazione della proposta in Commissione Regolamento di abolizione del voto segreto. Considerato che il voto segreto è la vergogna della politica, io mi adeguerò alle altre regioni nei tempi del taglio dei vitalizi non appena l’Ars voterà l’abolizione del voto segreto in tempi brevi”.
E se la politica è “mediazione” in questo caso il messaggio subliminale di Miccichè è chiarissimo riferendosi ad un altro tema molto caldo: quello dei vitalizi. E proprio su questo terreno, che ha visto nei giorni scorsi il contendere tra lo stesso Musumeci e Miccichè, si consumerà il duello. Mentre ai siciliani, purtroppo, rimarrà come sempre il triste compito di essere spettatori di un film eternamente in replica.
“Stiamo presentando tutte le iniziative che Forza Italia mette in campo – dice il coordinatore cittadino di Palermo Andrea Mineo – per contrastare questo ennesimo governo nazionale non legittimato dal voto dei cittadini, che si è rivelato nemico delle imprese, degli enti locali e soprattutto delle famiglie. Un governo che penalizza fortemente il meridione. Un governo che ha l’intenzione di alzare ulteriormente le imposte dirette e indirette noncurante del fatto che quest’anno ben 65 mila imprese artigiane hanno chiuso bottega”.
Il lungo post è stato pubblicato sulla pagina facebook del coordinamento regionale siciliano di Forza Italia.
Oggi nella sala stampa di Palazzo dei Normanni alla presenza del presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, Riccardo Savona, del consigliere comunale e coordinatore azzurro a Palermo, Andrea Mineo, del coordinatore provinciale di Trapani, Toni Scilla e del vice coordinatore di Forza Italia giovani di Palermo, Giovanni Tarantino, sono state presentate le proposte del partito in merito alla “manovra economica nazionale che aumenta l’oppressione fiscale a danno ulteriore delle regioni meridionali e della Sicilia oltre che la richiesta di modifica costituzionale per imporre un limite all’imposizione fiscale. Forza Italia è contraria a qualsiasi forma di tassazione patrimoniale e sugli immobili e si batterà per il taglio del cuneo fiscale a favore delle famiglie”.
“Per incentivare le imprese e rilanciare la crescita – si legge ancora nel post – è necessario ridurre il cuneo fiscale recuperando le risorse del fallimentare reddito di cittadinanza, che non ha prodotto neanche un solo posto di lavoro. Forza Italia sarà impegnata su tutto il territorio nazionale alla raccolta di firme per inserire nella nostra costituzione un tetto alla tassazione che rispetti il principio di progressività, ma che permetta a tutti di poter contribuire davvero in ragione delle proprie capacità prevedendo una tassazione che non superi un terzo dei propri guadagni sia per le famiglie che le imprese”.
“Ci batteremo – ha aggiunto Mineo – affinchè il tema del meridione ritorni al centro del dibattito politico nazionale e contro il folle meccanismo della spesa storica che penalizza fortemente le otto regioni del sud. Questo è quello che chiedono le categorie produttive, Confindustria, Ance, Coldiretti, Confcommercio e altri secondo cui è necessario che ci siano regole certe e non mutevoli e meno burocrazia. Ed è per questo che Forza Italia sarà al loro fianco e al fianco delle imprese, degli artigiani, delle famiglie e degli enti locali”.
Il sondaggio elettorale, commissionato dall’istituto EMG Acqua per la trasmissione di Rai3 “Agorà”, conferma il trend della Lega che registra un +1,2 per cento, tornando ad un livello di gradimento del 34,2 per cento, sostanzialmente pari a quello conseguito alle elezioni europee. Fratelli d’Italia raggiunge la “soglia psicologica” dei dieci punti percentuali. La prima volta da quando esiste il partito di Giorgia Meloni con un +0.6 per cento. Invece Forza Italia subisce una leggera flessione dello 0,2 per cento.
Il sondaggio di EMG Acqua porta notizie non propriamente rassicuranti per le forze di maggioranza. Il Movimento 5 Stelle, infatti, continua la sua emorragia di voti attestandosi al 16,3 per cento, in flessione di mezzo punto rispetto alla scorsa rilevazione. Non troppo diversa la situazione del Partito Democratico, che perde lo 0,3 per cento e conferma i dati negativi delle ultime settimane.
Tra le forze di governo soltanti Italia Viva di Renzi continua a crescere, anche se in modo molto contenuto, conseguendo un +0,2 per cento rispetto alle precedenti rilevazioni.
Tutto questo avviene in quadro abbastanza confuso, dove le recenti vicende quali il caso dell’Ilva di Taranto e gli scontri nella maggioranza per i discussi provvedimenti che riguardano l’annuncio di imposte sulla plastica e sulle auto aziendali (al momento stoppate, a quanto pare, dal governo), hanno riportato alla cronaca, lo spettro delle elezioni anticipate: si parla addirittura di marzo come mese utile per svolgerle. Sarà davvero così oppure si tratta sempre di un diversivo per far sì che la spartizione delle nomine delle grandi aziende, che fa gola a molti nel governo, possa essere il terreno per trattare e non rompere il giocattolo? Lo capiremo presto.
Intanto la situazione economica dell’Italia, come la stessa Ue ha dichiarato è drammatica. “Il nostro Paese – dice l’Unione europea – si conferma ultimo in Europa sia nel 2019 che nel 2020: ci sarà una modesta ripresa della crescita il prossimo anno, grazie alla domanda esterna e alla spesa delle famiglie, mentre il mercato del lavoro è in una fase di deterioramento”.
Il fronte delle tanto discusse zone blu ritorna ad essere un tema caldo per l’amministrazione comunale di Palermo, che deve dimenarsi tra gli assetti politici della futura nuova giunta e i problemi dei rifiuti ormai al collasso. Ad attaccare il sindaco Leoluca Orlando, su questo versante, è la capogruppo del M5S a Sala delle Lapidi, Concetta Amella.
“L’Amat è pronta ad abbandonare la gestione tariffaria dei parcheggi nelle zone blu – afferma Amella – perché il comparto risulta in forte perdita, come ha fatto sapere l’amministratore unico, Michele Cimino. Gli introiti infatti, non hanno mai raggiunto gli importi immaginati nel piano di risanamento e, mentre i ricavi provengono soltanto dalla vendita delle schede parcheggio, il Comune, peraltro socio unico, impone il pagamento di Tosap e Tarsu sugli stalli di sosta”.
Dunque le dichiarazioni di Cimino farebbero intendere che l’azienda di trasporti cittadina non sarebbe più in grado di sopportare il peso economico delle zone blu e, quindi, pronta a mollare la cima nella gestione in quanto le entrate sarebbero inique a coprire il servizio.
“La mia preoccupazione però – aggiunge la capogruppo dei cinquestelle – riguarda il futuro del personale Amat che finora è stato assegnato alla zone blu. Propongo che questi lavoratori vengano utilizzati per aumentare i controlli sugli autobus al fine di impedire i viaggi a sbafo dei portoghesi, oppure come bigliettai a bordo dei mezzi pubblici; soluzione quest’ultima che avvantaggerebbe anche i passeggeri, spesso in difficoltà per la ricerca di un esercizio, in orari di chiusura dei negozi, in cui poter acquistare il tagliando”.
E infine la stoccata al primo cittadino. “Resta da chiedere al sindaco Orlando, considerando anche quest’ultima problematica sulle strisce blu, come l’Amat, da tempo in seria difficoltà economica, possa occuparsi dell’elefantiaca gestione delle nuove e superflue linee del tram”.
Diventerà il più grande aeroporto del mondo con l’intento di superare gli scali americani. E’ il “Beijing Daxing International Airport” di Pechino (Cina) progettato nel 2014 dall’architetta irachena Zaha Hadid che si è ispirata all’architettura tradizionale cinese. Lo scalo sarà operativo alla fine di settembre. Costo dell’opera: 11 miliardi di dollari. Un vero gioiello tecnologico, tra robotica, intelligenza artificiale e spazi che simboleggiano la grandezza della Cina. Sono bastati appena cinque anni per realizzarlo.
La sua estensione è pari a 97 campi di calcio e entro il 2040 dovrebbe raggiungere un flusso di 100 milioni di passeggeri. La struttura sarà collegata con il centro della città con treni metropolitani che viaggiano alla velocità di 160 chilometri orari.
L’attuale aeroporto internazionale di Pechino (PEK) sta raggiungendo la piena capacità, rendendo quasi impossibile per le compagnie aeree aggiungere voli nei momenti desiderabili. Oltre ad essere il secondo aeroporto più trafficato del mondo è anche uno dei peggiori per i ritardi.
Il nuovo scalo ha la forma di una stella marina che ricorda la forma di una nave “aliena” a 6 braccia e possiede quattro piste di atterraggio e di partenza. La sua capacità iniziale sarà di 300 decolli e atterraggi all’ora, si prevede inoltre che i voli da Daxing copriranno 112 destinazioni in tutto il mondo già dalla prossima primavera.
L’atrio centrale, caratterizzato da curve che compongono un paesaggio ondulato, è sostenuto da otto gigantesche colonne a forma di C, ognuna con un lucernario largo 106 metri nella parte superiore, che riempie il terminale di luce naturale. All’interno del Beijing Daxing Airport negozi di moda e bellezza di lusso, ristoranti, bar e hotel suddivisi in 7 piani. L’aeroporto si trova a circa 50 chilometri dal centro della città e, nonostante il traffico, è facilmente raggiungibile con i treni express. In meno di 20 minuti, infatti, i passeggeri si ritrovano in aeroporto.
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