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In Sicilia, almeno per ora, la stagione balneare non partirà. L’avvio, previsto per legge il primo maggio, è stato sospeso a data da destinarsi. La decisione rientra tra le iniziative di contenimento del contagio da Coronavirus, adottate dall’assessorato alla Salute. Sospesi, per adesso, anche tutti i lavori di campionatura delle acque.

Inoltre, i gestori delle strutture balneari saranno esonerati, per l’anno 2020, dal pagamento dei canoni delle concessioni demaniali marittime. Lo prevede una delle norme inserite nella nuova finanziaria d’emergenza che il governo Musumeci sta mettendo a punto.

“Non sappiamo ancora – afferma l’assessore al Territorio Toto Cordaro – se la stagione risulterà completamente compromessa ma, in ogni caso, l’esonero dal pagamento dei canoni demaniali potrà contribuire ad agevolare la ripresa economica delle attività turistico-balneari. Un settore che, al pari di tantissimi altri, inevitabilmente subirà un forte contraccolpo da ciò che stiamo vivendo. Nessuno, comunque, sarà abbandonato e, se necessario, studieremo nuove e più importanti misure di sostegno”.

Mirko Lagotto, infermiere dell’ospedale Rivoli di Torino, posta un video su facebook, sulle note di Vasco Rossi, mentre indossa la tuta poco prima di iniziare il proprio turno di lavoro. E scrive: “Dedicato a tutti i colleghi che stanno per iniziare, a tutti quelli che stanno per finire , a chi si sta bardando tra mille pensieri a chi si sta togliendo quella mascherina maledetta …. e come dice il Blasco domani arriverà lo stesso anche se questa notte un senso non ce l’ha!!!”.

“Tutti gli esercizi commerciali debbono restare chiusi la domenica e nei giorni festivi. Tutti, tranne le farmacie di turno e le edicole”.

Lo prevede una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, per evitare assembramenti e contrastare quindi, ancora di più, il propagarsi del Coronavirus nell’Isola.

Il provvedimento è stato adottato ieri sera dopo la video conferenza con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri degli Affari regionali e della Salute Francesco Boccia e Roberto Speranza.
Nel corso della riunione, alla quale erano presenti anche gli assessori regionali all’Economia Gaetano Armao e alla Salute Ruggero Razza, il premier ha ribadito la possibilità, da parte delle Regioni, di emanare provvedimenti ancora più stringenti rispetto a quelle nazionali.

Nella nuova ordinanza, già notificata ai prefetti e ai sindaci, vengono richiamate tutte le disposizioni già emanante nei giorni scorsi.

“Sarà meglio usare mascherina e guanti anche in casa. E, soprattutto, limitare all’indispensabile l’utilizzo degli ambienti domestici condivisi. Mi rendo conto del sacrificio ma i risultati del nostro studio sulle probabilità di essere infettati dimostrano chiaramente l’assoluta efficacia della restrizione”.

E l’allarme che lancia il professor Andrea Crisanti che prevede un nuovo fronte di lotta al virus. Dopo l’idea dei tamponi diffusi, che in Veneto sembra abbia funzionato, ecco una proposta che farà sospirare le famiglie: mascherine pure fra le mura di casa.
Crisanti la fa dopo aver analizzato a fondo i dati dell’epidemia con una quarantina fra ricercatori e tecnici divisi in due gruppi di lavoro, uno italiano dell’azienda ospedaliera e dell’Università di Padova, dove lui dirige il Dipartimento di Medicina molecolare, e uno britannico coordinato dal Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra, il matematico che ha fatto cambiare idea al premier Boris Johnson convertendolo a una strategia più aggressiva.
Lo studio, nato dall’indagine su Vo’ Euganeo, sarà presto a disposizione della comunità scientifica internazionale. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni: se c’è un positivo in famiglia, il rischio di essere infettati è 84 volte superiore rispetto alla norma; identificando e isolando tutti gli infetti la capacità di riproduzione del virus scende subito da 2 a 0,2; con l’isolamento si elimina la trasmissione anche senza imporre misure drastiche di contenimento al resto della popolazione; dopo aver ricostruito tutte le catene di contagio, dalle quali i bambini risultano esclusi, si stima che i primi casi infetti di Vo’, focolaio del primo decesso in Italia, risalgano alla seconda settimana di gennaio.

Professor Crisanti, dopo settimane di chiusura le mascherine in casa potrebbero sembrare inutili. Viene da pensare che se non si è stati ancora contagiati il pericolo è scampato.
“No, non è così. I casi si sono accumulati. Le persone non si ammalano tutte nello stesso momento. Noi vediamo una progressione. In ospedale arrivano a grappoli, interi nuclei familiari. Questo significa che se non si sta attenti le nostre case possono trasformarsi in tanti piccoli focolai di contagio. Diciamo che in questo momento sono più protetti i single. Sarebbe comunque opportuno accompagnare la misura con un’opera seria di informazione. Non è cosa semplice difendersi da un’infezione”.

Al di là di guanti e mascherine, come se ne esce?
“Ci vuole un’azione decisa. Sarebbe utile andare nelle abitazioni a fare i tamponi quantomeno a tutte le persone che hanno accusato sintomi non gravi. Controllare poi i familiari e chi è entrato in contatto con i soggetti contagiati. Non solo. Sarebbe molto utile trasferire tutti i positivi in strutture ad hoc. Naturalmente parlo delle persone che non richiedono un ricovero ospedaliero”.

(fonte articolo Corriere.it) (fonte foto: giochibambiniragazzi.it)

Da lunedì 6 aprile, alle famiglie senza reddito di Palermo, sarà possibile richiede i buoni previsti come da tabella.

“Abbiamo approvato ieri sera – si legge su un post pubblicato sul profilo ufficiale del sindaco di Palermo – gli importi dei contributi per assistenza alimentare urgente e le modalità di erogazione. In questa prima fase utilizzeremo i 5,1 milioni di euro che il Governo nazionale ha già trasferito a Palermo e poi utilizzeremo i fondi programmati dalla Regione. In base ai dati raccolti tramite la Centrale Unica nei giorni scorsi (già registrate 12.000 famiglie), si è deciso che il contributo sarà utilizzato per buoni da 60 a 150 euro settimanali per le famiglie senza reddito, da 30 a 120 per le famiglie con reddito fino a 400 € e da 0 a 90 euro per le famiglie con reddito fino a 560 euro. I buoni saranno utilizzabili fino alla fine di aprile. Le famiglie che non hanno ancora fatto richiesta potranno farla da lunedì 6″. Tutti i dettagli si possono trovare cliccando qui il sito della Protezione civile.

“Ma a cosa servirebbero i ‘poteri speciali’ richiesti da Musumeci? Non riusciamo a comprendere, con tutta la buona volontà, il senso di una richiesta stravagante che serve solo ad avviare un lungo e complesso iter per poi mettere nelle mani del Presidente della Regione il controllo delle forze militari e di polizia stanziate nell’Isola”.

E’ il duro attacco del presidente della commissione antimafia, Claudio Fava, al Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che aveva chiesto l’applicazione delle norme previste dallo Statuto per ottenere i poteri di controllo delle forze militari e di polizia nell’isola nella lotta contro il coronavirus.

“Musumeci – si legge nella nota – lasci ai prefetti e agli altri organi dello stato ruoli e funzioni, e si preoccupi piuttosto di svolgere al meglio i compiti che spettano a lui. Cominciando dallo sblocco dei pagamenti alle imprese che, proprio oggi, lamentano di non avere liquidità per riprendere le proprie attività e pagare tasse e tributi”.

La giunta regionale di Palazzo d’Orleans aveva, infatti, approvato una delibera che prevede “l’attuazione dell’art.31 dello Statuto siciliano, in relazione agli strumenti necessari per affrontare con efficacia e tempestività eventuali situazioni di emergenza statali o limitate al territorio regionale, che determinino refluenze sull’ordine pubblico, la sanità e la sicurezza nel territorio della Regione siciliana o in parte di esso”.

La replica del vicepresidente della regione Armao:

“Il governo della Regione non ha mai invocato poteri speciali, ma propone le norme di attuazione sull’art. 31 dello Statuto. Il resto sono solo sterili polemiche che, peraltro, curiosamente provengono dallo stesso gruppo, il Pd, che non meno di una settimana fa ha sfidato il presidente a emettere ordinanze proprio ai sensi dell’art. 31 dello Statuto siciliano, invocando ‘il controllo dell’ordine pubblico’. Non è il momento di polemiche inutili”.

I casi relativi al contagio da coronavirus, che sono stati monitorati nelle 9 province siciliane e aggiornati a questo pomeriggio, vedono Catania e Palermo con i casi più elevati rispetto al resto dell’isola. I dati sono stati trasmessi dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 97 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 73 (20, 4, 6); Catania, 500 (174, 21, 38); Enna, 245 (139, 1, 11); Messina, 300 (128, 14, 23); Palermo, 255 (76, 24, 11); Ragusa, 40 (7, 3, 3); Siracusa, 76 (40, 24, 6); Trapani, 78 (24, 1, 2).

Si attende, comunque, il picco dei contagi che dovrebbe avvenire, secondo quanto più volte affermato dagli esperti, nella parte finale del mese di aprile.

“Situazioni drammatiche come quella che stiamo vivendo richiedono risposte straordinarie”.

E’ l’appello-denuncia lanciato da oltre settanta sindaci siciliani al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, attraverso un documento che contesta le misure prese dal governo nazionale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
La lettera, che ha raccolto consensi trasversali tra i primi cittadini dell’Isola, definisce i provvedimenti governativi “illusori e palesemente insufficienti”. Critiche ai 4,3 miliardi stanziati, bollati come un anticipo dovuto ai comuni, ma anche alla cifra di 400 milioni che per gli amministratori locali dell’Isola non consentirà di “rispondere adeguatamente alle necessità di quasi ottomila comuni su tutto il territorio nazionale”.
L’epicentro della protesta delle fasce tricolori è la provincia di Messina dove il primo firmatario Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo, ha raccolto numerosissime adesioni.

“Il vasto consenso al documento – spiega Francilia – dimostra che questa non è una battaglia di una parte politica ma di tutti gli amministratori locali che in questo momento drammatico sentono il dovere di dare risposte concrete ai loro cittadini sia nel campo della tutela della salute pubblica sia nel fronteggiare l’emergenza socio economica”.

Non soltanto sindaci del Messinese, perché fra i primi firmatari vi sono anche diversi sindaci di comuni del Catanese, con il testa il primo cittadino di Catania Salvo Pogliese, ma anche di altre province. Quella dei sindaci – sottolinea Pogliese – è una iniziativa importante che propone una piattaforma organica di proposte finalizzate a sostenere gli enti locali che rischiano di essere i terminali di questa drammatica situazione e di subire gravi problematiche aggiuntive in termini di introiti di bilancio: infatti, dobbiamo dare le prime immediate risposte ai cittadini, ma avremo i bilanci massacrati in termini di tributi locali e addizionali. Lo Stato – prosegue – deve pensare misure compensative che certamente non possono essere rappresentate dai 400 milioni di aiuti che serviranno per non più di due settimane”.
Oltre alla protesta c’è però anche la proposta. Sul tavolo del Premier i sindaci siciliani mettono, infatti, una serie di proposte concrete a cominciare dalle misure di natura economico finanziaria come il rimborso Imu 2020, la possibilità di utilizzo avanzi in spesa corrente o l’estensione della moratoria sui mutui anche ai prestiti contratti dagli enti locali con la Cassa deposito e prestiti. Non mancano poi le richieste per il potenziamento dei servizi sociali, dei poteri ai primi cittadini per il controllo dell’ordine pubblico, e per una decisa azione di semplificazione amministrativa.

“La critica fine a se stessa non serve a nessuno – aggiunge Francilia – abbiamo inviato al Presidente del Consiglio le nostre proposte concrete per mettere le amministrazioni comunali nelle condizioni di essere realmente una prima linea efficace nel fronteggiare l’emergenza.
“Dalla capacità del Governo del Paese di rispondere prontamente e concretamente e con la massima trasparenza al grido di aiuto degli enti locali e dei cittadini ma anche delle imprese e dei lavoratori dipenderà la tenuta sociale ed economica del sistema Italia”, concludono i sindaci siciliani.

I firmatari

Matteo Francilia Sindaco di Furci Siculo

Salvo Pogliese Sindaco di Catania

Francesco Di Giorgio Sindaco di Chiusa Sclafani

Salvatore Gallo Sindaco di Palazzolo Acreide

Anastasio Carrà Sindaco di Motta Sant’Anastasia

Sebastiano Oliveri Sindaco di Aci Catena

Nino Naso Sindaco di Paternò

Daniele Motta Sindaco di Belpasso

Giuseppe De Luca Sindaco di Maletto

Santi Rando Sindaco di Tremestieri Etneo

Alvaro Riolo sindaco di Acquedolci

Ettore Dottore Sindaco di Alcara li Fusi

Natale Rao Sindaco di Ali

Carlo Agatino Giaquinta Sindaco di Ali Terme

Davide Paratore Sindaco di Antillo

Roberto Carmelo Materia Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto

Filippo Borrello Sindaco di Capri Leone

Giuseppe Nobile Sindaco di Castel di Lucio

Vincenzo Biagio Lionetto Civa Sindaco di Castell’Umberto

Antonio Orlando Russo Sindaco di Castelmola

Salvatore Calì Sindaco di Cesaró

Alessandro Portaro Sindaco di Castroreale

Giovanni Sebastiano De Luca Sindaco dì Fiumedinisi

Antonino Cappadona Sindaco di Floresta

Bruno Millado Sindaco di Forza D’Agró

Vincenzo Pulizzi Sindaco di Francavilla di Sicilia

Gino di Pane Sindaco di Frazzanó

Maurizio Crimi Sindaco di Furnari

Giuseppe Cundari sindaco di Gaggi

Filippo Alfio Currenti Sindaco di Gallodoro

Paolino Lo Giudice Sindaco di Graniti

Antonino Crisafulli Sindaco di Itala

Renato di Blasi Sindaco di Librizzi

Marcello Bartolotta Sindaco di Limina

Giuseppe Briguglio Sindaco di Mandanici

Carmelo Pietrafitta Sindaco di Mazzarà Sant’Andrea

Salvatore Riotta Sindaco di Militello Rosmarino

Bruno Pennisi Sindaco di Moio Alcantara

Rosario Sidoti Sindaco di Montagnareale

Filippo Taranto Sindaco di Montalbano Elicona

Carmelo Blancato Sindaco di Motta Camastra

Antonio Pietro Briguglio Sindaco di Nizza di Sicilia

Girolamo Bertolami Sindaco di Novara di Sicilia

Francesco Irrera Sindaco di Olivieri

Sebastiano Antonio Gugliotta Sindaco di Pagliara

Giuseppe Mauro Aquino Sindaco di Patti

Salvatore Villardita Sindaco di Reitano

Carmelo Concetto Orlando Sindaco di Roccafiorita

Gaetano Argiroffi Sindaco di Roccalumera

Salvatore Visalli Sindaco di Roccavaldina

Giuseppe Spartà Sindaco di Roccella Valdemone

Eugenio Aliberti Sindaco di Rodì Milici

Giovanni Pino Sindaco di San Filippo Del Mela

Salvatore Sidoti Pinto Sindaco di San Fratello

Luigi Piero Calderone Sindaco di San Pier Niceto

Valentina Costantino Sindaco di San Teodoro

Bruno Mancuso Sindaco di Sant’Agata di Militello

Nunzio Giovanni Foti Sindaco di Sant’Alessio Siculo

Giuseppe Patorniti Sindaco di Santa Domenica Vittoria

Danilo Lo Giudice Sindaco di Santa Teresa di Riva

Fabio Vinci Sindaco di Saponara

Gianfranco Moschella Sindaco di Scaletta Zanclea

Tania Venuto Sindaco di Spadafora

Salvatore Castrovinci Sindaco di Torrenova

Michele Lemmo Sindaco di Tripi

Luigi Miceli Sindaco di Tusa

Vincenzo Crisà Sindaco di Ucria

Antonino Di Stefano Sindaco di Valdina

Matteo De Marco Sindaco di Villafranca Tirrena

Francesco Rizzo Sindaco di Venetico

Mario La Malfa Sindaco di Pace del Mela

Santina Bitto Sindaco di Gualtieri Sicaminò

Francesco Ingrillì Sindaco di Capo D’Orlando

Dino Castrovinci Sindaco di San Marco D’Alunzio

Leonardo Giuseppe Principato Sindaco di Capizzi

Francesco Paolo Cortolillo Sindaco di Sant’Angelo di Brolo

Antonio Fabio Sindaco di Longi

Giuseppe Pietro Catanese Sindaco di Condrò

Corrado Ximone Sindaco di Torregrotta

Francesco Re Sindaco di Santo Stefano di Camastra

Vincenzo Giambrone Sindaco di Cammarata

Nicolò Catania Sindaco di Partanna

Massimiliano Giammusso Sindaco di Gravina

“In questa vicenda del Covid19, i pensionati sono sicuramente tra i soggetti più deboli e per loro serve maggiore attenzione e tutela. Alcune persone anziane, peraltro, per far fronte ad alcune spese eccezionali avevano fatto ricorso alla cessione del ‘quinto’ della pensione. Ebbene, trattandosi sostanzialmente di un mutuo, la Uil chiede che anche per i pensionati, che si trovino in questa condizione, valgano le norme che hanno ‘congelato’ o ‘sospeso’ il pagamento della rata mensile.

Ad intervenire sull’emergenza del coronavirus, a tutela dei pensionati, è il segretario generale della Uil, Salvatore Barbagallo.

“Sarebbe un segnale importante – conclude Barbagallo – per offrire un minimo di serenità in più a chi, in questa fase, è già costretto a sopportare particolari sacrifici e a vivere una situazione di inquietudine e incertezza. Chiederemo al Governo di assumere questa decisione”.

“In una regione come la Sicilia con epidemia contenuta, fatta eccezione per alcuni focolai, è possibile effettuare studi di sieroprevalenza e sieroconversione”.

Ad affermalo è il Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, in un parere trasmesso all’assessorato regionale della Salute sull’utilizzo dei test rapidi e dei test sierologici.
Gli esperti sostengono che “ci sono sufficienti evidenze scientifiche che sorreggono la validità e l’utilità di questi test rapidi in ausilio alla sierologia classica e ai tamponi rinofaringei”.

“I componenti del Comitato, facendo esplicito riferimento agli asintomatici, rilevano in particolare che in questi soggetti – è scritto nel parere – andrà eseguito il test rapido con card come prima scelta. Se sia le IgM (immunoglobuline M) che le IgG (immunoglobuline G) risulteranno negative e il soggetto è a basso rischio allora può essere considerato non infetto, con sufficienti probabilità logiche e scientifiche”.

Quindi di fatto la Regione siciliana dà l’ok a questa metodologia. Adesso bisognerà capire come verranno svolti questi test e, soprattutto, quanti soggetti verranno coinvolti.

(fonte foto: wired.it)