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I dati allarmanti della Banca d’Italia parlano di un debito pubblico che cresce a dismisura. Un nuovo record che segna un massimo storico ad agosto di quest’anno, toccando esattamente i 2.962,5 miliardi di euro, rispetto ai 2.950 miliardi registrati all’inizio del mese. Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia, l’aumento mensile è stato di circa 12 miliardi di euro, segnalando una ripresa del trend di indebitamento pubblico, dopo un calo temporaneo registrato a luglio, quando il debito era sceso di 1,1 miliardi di euro. Dunque, il debito continua quindi la sua corsa verso la soglia dei 3.000 miliardi di euro, alimentando preoccupazioni circa la sostenibilità del debito nel medio-lungo termine, in particolare alla luce delle sfide economiche e politiche che il Paese sta affrontando.

IL GRAFICO DEL DEBITO PUBBLICO

Infatti, rispetto ad agosto 2023, quando il debito pubblico si attestava a 2.846 miliardi di euro, l’incremento è stato di circa 86 miliardi di euro. L’aumento è attribuito, secondo Banca d’Italia, all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, agli scarti e premi legati all’emissione e rimborso di titoli, e alle rivalutazioni dovute all’inflazione. Inoltre, si segnalano variazioni nei tassi di cambio, fattori che hanno tutti contribuito alla crescita complessiva del debito.

Ad agosto, la vita media residua del debito pubblico è rimasta stabile, passando da 7,7 anni di luglio a 7,8 anni. Per quanto riguarda la composizione dei detentori del debito, la quota detenuta da Banca d’Italia è scesa lievemente, dal 22,9% al 22,7%, mentre quella detenuta da non residenti è aumentata, passando dal 24,3% di giugno al 29,4%. La quota di debito detenuta da altri residenti, come famiglie e imprese non finanziarie, si è mantenuta stabile al 14,4%.

La Banca d’Italia ha, inoltre, rivisto al rialzo le stime del debito pubblico per il periodo 2020-2023. In particolare, per il 2020 il debito è stato corretto in aumento di 2,5 miliardi di euro, per il 2021 di 4,6 miliardi, per il 2022 di 4,7 miliardi, e per il 2023 di 5 miliardi. Queste revisioni sono il risultato della revisione generale dei conti nazionali 1995-2023 e di modifiche nei criteri di contabilizzazione, concordati a livello europeo, relativi agli interessi differiti sui prestiti concessi alla Grecia attraverso il Fondo salva-Stati (European Financial Stability Facility).

Meloni e la proposta sul debito comune europeo

In vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre a Bruxelles, la premier rilancerà l’idea, sostenuta nel Rapporto Draghi sulla competitività europea, di emettere debito comune per finanziare progetti strategici. Meloni ha affermato che “sarà necessario esplorare nuove possibilità di emissione di debito comune per sostenere le ambiziose sfide della transizione energetica e ambientale, evidenziando anche l’importanza di mobilitare capitali privati a sostegno di questi obiettivi”. La proposta di debito comune si inserisce in un contesto europeo complesso, dove il coordinamento finanziario tra gli Stati membri è fondamentale per affrontare le sfide future, inclusa la sostenibilità fiscale.

(fonte foto www.financialounge.com; www.soldionline)

Nel 2023, Meloni ha dichiarato un reddito di circa 459.460 euro, un incremento significativo rispetto ai 293mila  dell’anno precedente, con una parte di questi guadagni provenienti dai diritti d’autore delle sue opere, in particolare con l’autobiografia “Io sono Giorgia” (2021) e “La versione di Giorgia” (2023).

Il successo editoriale di Meloni è particolarmente di rilievo se confrontato con quello di altri politici italiani. Per esempio, Matteo Salvini, leader della Lega, ha dichiarato nel 2023 un reddito di circa 99.000 euro, molto inferiore rispetto alla premier, e nonostante abbia anche pubblicato libri, non ha ottenuto gli stessi risultati commerciali. Un altro esempio è Matteo Renzi, ex premier e leader di Italia Viva, che nel corso degli anni ha pubblicato diversi libri, ma i suoi guadagni da royalties sono stati molto più contenuti rispetto a quelli di Meloni. Il reddito dichiarato da Renzi nel 2023 si aggira intorno ai 400.000 euro, ma gran parte di questo proviene da altre attività, come conferenze e consulenze, e non principalmente dai diritti d’autore.

Ma anche altri membri del governo hanno presentato le loro dichiarazioni dei redditi. Carlo Nordio, ministro della Giustizia, ha visto lievitare il reddito da 200 a 260 mila euro, mentre Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy, ha subito una leggera flessione, scendendo da 120 a 106 mila euro. Particolare il caso del ministro della Sanità, Orazio Schillaci, che una volta arrivato al governo ha visto i suoi guadagni più che dimezzarsi, passando da 227 a 106 mila euro.

Questa disparità nei guadagni tra i vari politici riflette non solo la popolarità e l’interesse mediatico che Meloni ha saputo generare, ma anche la capacità di raggiungere un vasto pubblico con un messaggio che ha risuonato particolarmente nel contesto politico italiano. Meloni è riuscita a trasformare il suo ruolo di leader di Fratelli d’Italia in un marchio di successo, con libri che hanno scalato le classifiche e che sono diventati strumenti di promozione politica oltre che fonte di ricavi personali.

In confronto, pochi altri politici hanno ottenuto lo stesso livello di successo editoriale, nonostante la pratica della pubblicazione di libri sia comune tra le figure pubbliche in Italia. Questo successo evidenzia come la premier sia riuscita a capitalizzare sulla sua immagine politica, trasformando le sue esperienze personali e professionali in un prodotto editoriale di successo, con risultati economici tangibili.

(fonte foto www.lacronacadiroma.it)

L’Italia prosegue il suo percorso verso la digitalizzazione completa dei servizi pubblici, con l’integrazione di tre documenti fondamentali nel “wallet digitale” dell’app IO: la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità. Questo nuovo passo permetterà ai cittadini italiani di accedere facilmente ai propri documenti attraverso una piattaforma unica e sicura, riducendo la necessità di portare con sé copie fisiche e semplificando notevolmente la gestione della vita quotidiana.

L’app “IO”, già conosciuta per il suo ruolo nella gestione del cashback di Stato, del green pass e di numerosi servizi legati alla pubblica amministrazione, diventa ora il punto di accesso digitale per alcuni tra i documenti più importanti nella vita dei cittadini italiani. Grazie al suo wallet digitale, l’app permette di conservare e visualizzare in un unico luogo digitale, sicuro e accessibile tramite smartphone, i documenti personali essenziali.

Questa trasformazione segue il percorso di semplificazione e digitalizzazione che l’Italia ha intrapreso con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo di migliorare l’efficienza amministrativa, rendere più accessibili i servizi pubblici e ridurre l’uso di documenti cartacei.

Uno dei documenti più attesi è la patente di guida. Grazie a questa nuova funzionalità, gli automobilisti italiani potranno esibire la patente direttamente dal proprio smartphone, senza più la necessità di avere con sé il documento fisico. Questo non solo offre maggiore praticità, ma riduce anche il rischio di smarrimento o deterioramento del documento. La patente digitale sarà riconosciuta ufficialmente durante i controlli stradali e verifiche da parte delle forze dell’ordine. Inoltre, l’integrazione con il sistema digitale del Ministero dei Trasporti consentirà di ricevere aggiornamenti automatici su scadenze e avvisi di rinnovo. Gli automobilisti potranno così essere sempre informati sulla validità del documento ed evitare sanzioni per eventuali irregolarità o ritardi nei rinnovi.

La tessera sanitaria è un altro documento chiave che sarà disponibile nel wallet digitale di IO. Questo permetterà ai cittadini di utilizzare la tessera sanitaria digitale per accedere ai servizi sanitari, prenotare visite mediche, acquistare farmaci e molto altro. La tessera conterrà anche la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), necessaria per ricevere assistenza sanitaria in altri paesi dell’Unione Europea. L’accesso ai dati sanitari, come esenzioni, prescrizioni e certificati, sarà semplificato, e l’integrazione con l’app IO permetterà di ricevere notifiche importanti, come promemoria per esami medici o visite di controllo. Questa funzionalità sarà particolarmente utile per chi viaggia o per chi ha bisogno di gestire rapidamente le proprie informazioni sanitarie senza dover cercare fisicamente la tessera.

Inoltre, di grande rilevanza è l’integrazione della carta europea della disabilità. Questa carta permette alle persone con disabilità di accedere a una serie di agevolazioni e servizi in Italia e nei paesi dell’Unione Europea, come sconti sui trasporti, agevolazioni per attività culturali e sportive, e servizi di assistenza. Digitalizzando la carta europea della disabilità, l’Italia semplifica l’accesso ai diritti per le persone con disabilità, che potranno esibire la carta direttamente dal proprio smartphone. La carta digitale sarà verificabile in tempo reale da parte degli enti pubblici e privati, eliminando la necessità di conservare il documento fisico e riducendo i rischi di smarrimento.

L’integrazione di questi documenti nel wallet digitale offre numerosi vantaggi, sia in termini di praticità che di sicurezza. In primo luogo, i cittadini italiani potranno avere accesso a documenti importanti in qualsiasi momento, direttamente dal proprio smartphone. Non sarà più necessario preoccuparsi di portare con sé la patente, la tessera sanitaria o la carta della disabilità in formato fisico, con il rischio di smarrirli o danneggiarli.

“Abbiamo ragionato moltissimo sull’identità digitale, e l’Italia anticiperà i tempi rispetto al wallet europeo. Abbiamo cominciato a lavorarci quando due anni fa il governo ha deciso di puntare sulla CIE con l’obiettivo di arrivare a un’identità unica rilasciata dallo Stato”. E’ quanto ha affermato il sottosegretario all’innovazione tecnologica, Alessio Butti.

“La sperimentazione – ha aggiunto Butti –  partirà il 23 ottobre su app IO, con 50mila utenti per poi passare ad 1 milione e raggiungere, infine, la totalità degli italiani che vorranno usufruire della sperimentazione. Dopo i primi tre documenti vedremo di implementarne altri. Nei prossimi giorni ci sarà una riunione e faremo le dovute verifiche, per trovare un mix tra aspetto geografico, sociale, età e genere, per arrivare a un campione il più corretto possibile”.

(fonte foto quifinanza.it; www.ayvens.com; www.angi.tech)

 

Il settore del gioco d’azzardo online è uno dei principali bersagli della nuova regolamentazione. Negli ultimi anni, si è assistito a un’esplosione di siti di scommesse, poker e casinò online, con un impatto devastante su alcune persone che sviluppano dipendenze patologiche. Secondo i dati più recenti, il gioco d’azzardo online rappresenta un fenomeno in crescita anche tra i giovani, il che rende ancora più urgente una stretta sui controlli.

Anche il settore della pornografia è in prima linea. La facilità con cui i minori possono accedere a contenuti per adulti è diventata una questione di grande preoccupazione per le famiglie, gli educatori e i legislatori. La normativa SPID, in questo contesto, vuole garantire che solo gli adulti possano accedere a tali contenuti, proteggendo così i più giovani dall’esposizione precoce a materiale sessualmente esplicito.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha, dunque, annunciato un’importante stretta sull’accesso ai siti legati proprio al gioco d’azzardo e alla pornografia online. In base a una nuova direttiva, presto potrebbe diventare obbligatorio utilizzare lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per accedere a queste piattaforme, con l’obiettivo di garantire un controllo più rigido su chi vi accede e di tutelare le fasce più deboli della popolazione, in particolare i minori. La misura, in attesa dell’approvazione definitiva da parte della Commissione Europea, rappresenta un passo importante nella tutela dei minori online.

Infatti, la decisione dell’AGCOM arriva in risposta a una crescente preoccupazione circa l’accesso indiscriminato a contenuti che possono risultare pericolosi o dannosi, soprattutto per i giovani. Il gioco d’azzardo online e i siti pornografici sono due settori in forte crescita negli ultimi anni, ma sono anche accusati di contribuire a fenomeni di dipendenza, disinformazione sessuale e altre problematiche sociali.

L’idea alla base del nuovo regolamento è quella di limitare l’accesso a questi contenuti attraverso l’uso dello SPID, un sistema di autenticazione che associa in modo univoco l’identità di una persona ai servizi digitali a cui accede. Con l’introduzione di questo sistema, si mira a garantire che solo gli utenti maggiorenni possano entrare in questi siti, e allo stesso tempo si traccia una linea di responsabilità più chiara su chi accede a tali piattaforme.

Con questa nuova direttiva, l’AGCOM intende far sì che l’accesso a piattaforme di gioco d’azzardo e pornografia sia possibile solo per chi ha uno SPID attivo e valido. Questa mossa rappresenta un cambiamento radicale nel modo in cui viene regolamentato l’accesso a questi servizi in Italia, rendendo più trasparente chi vi accede e responsabilizzando maggiormente gli utenti.

Nonostante le buone intenzioni, la decisione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è stata oggetto di diverse critiche. Alcuni sostengono che l’obbligo di utilizzare lo SPID potrebbe sollevare questioni legate alla privacy degli utenti, poiché ciò implica il monitoraggio degli accessi a contenuti considerati “sensibili”. L’idea che il governo o le piattaforme possano sapere chi sta accedendo a siti di gioco d’azzardo o pornografia ha sollevato preoccupazioni in merito alla sorveglianza e alla protezione dei dati personali. Altri, invece, temono che l’introduzione dello SPID possa creare un ostacolo all’accesso legale a questi servizi, spingendo gli utenti verso piattaforme non regolamentate o illegali, soprattutto per quanto riguarda il gioco d’azzardo. Questo potrebbe di fatto vanificare lo scopo della normativa, generando un mercato parallelo che sfugge ai controlli.

Le possibili conseguenze

Se implementata, la direttiva dell’AGCOM potrebbe segnare un cambiamento significativo nella regolamentazione del web in Italia, con potenziali implicazioni anche in altri paesi. Potrebbe rappresentare un modello per la gestione dei contenuti sensibili online, in cui la tecnologia di autenticazione digitale viene utilizzata per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione, pur garantendo l’accesso legale ai contenuti per chi ha diritto a fruirne. Tuttavia, sarà fondamentale trovare un equilibrio tra sicurezza e privacy, e valutare attentamente l’impatto che questa nuova regolamentazione avrà sugli utenti e sui settori coinvolti. L’obiettivo è tutelare i minori e prevenire dipendenze, ma senza generare eccessive complicazioni per gli utenti adulti o aprire la porta a violazioni della privacy.

(fonte foto agenpress, www.italiaatavola.net e www.ticonsiglio.com)

 

La situazione nel sud del Libano si è nuovamente infiammata, dopo che le forze israeliane hanno condotto un attacco che ha colpito le basi delle Nazioni Unite, causando il grave ferimento di due caschi blu. Questo nuovo episodio segna un’escalation preoccupante in una regione già caratterizzata da continue tensioni tra Israele, Hezbollah e altri attori locali.

Ad intervenire sulla vicenda è il ministro italiano degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani che, entrando a Torino nel Grattacielo della Regione Piemonte, ha condannato quanto avvenuto. “Quello che sta accadendo è inaccettabile. I soldati italiani non si toccano, non sono militanti di Hezbollah. Oggi abbiamo scritto di nuovo al ministro degli Esteri israeliano: aspettiamo che facciano l’inchiesta e, visto che ci sono prove inequivocabili che sono stati i soldati israeliani a sparare contro le basi Unifil, e stamattina c’è stato un altro incidente in una base in cui c’erano una settantina di soldati italiani, ribadisco che è inammissibile”.

L’attacco e le vittime

Secondo fonti ufficiali, le forze israeliane hanno lanciato un attacco contro una delle postazioni della missione UNIFIL (Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano), che si trova nella zona di confine tra Israele e Libano, nota come Linea Blu. Due membri del personale di pace delle Nazioni Unite sono stati gravemente feriti durante l’attacco, mentre altri operatori sono rimasti illesi, ma profondamente scossi dall’accaduto. Le identità dei feriti non sono state ancora divulgate, in attesa di informare le famiglie.

Le Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione per l’incidente, denunciando una grave violazione del diritto internazionale che protegge le missioni di pace. Il segretario generale dell’ONU ha chiesto una spiegazione urgente da parte delle autorità israeliane, sottolineando la necessità di evitare ulteriori atti di violenza contro il personale delle Nazioni Unite.

Il contesto delle tensioni

Questo attacco si inserisce in un contesto di tensione crescente lungo il confine tra Israele e Libano. Hezbollah, il gruppo armato sciita che opera nel sud del Libano e gode del supporto iraniano, è considerato da Israele una minaccia costante. Sebbene la missione dell’UNIFIL sia stata creata proprio per garantire il mantenimento della pace nella regione, spesso si trova tra due fuochi, con Hezbollah da una parte e le forze israeliane dall’altra.

Israele ha giustificato il suo attacco affermando che le sue operazioni militari nella zona sono volte a prevenire attacchi imminenti di Hezbollah. Tuttavia, l’attacco alle basi ONU rischia di compromettere la già delicata situazione e di creare ulteriore attrito non solo con il Libano, ma anche con la comunità internazionale, che potrebbe vedere Israele come responsabile della destabilizzazione della regione.

La reazione delle Nazioni Unite e della comunità internazionale

La missione UNIFIL è stata creata con l’obiettivo di monitorare la cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, e di assistere il governo libanese nel mantenimento della sicurezza nel sud del paese. Gli attacchi contro le sue basi rappresentano non solo un rischio per la vita dei suoi membri, ma anche una sfida alla legittimità della sua presenza.

Il Segretario Generale dell’ONU ha chiesto con fermezza che tutte le parti coinvolte rispettino l’integrità e la neutralità delle forze di pace. Anche diversi paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU hanno condannato l’attacco, con richieste di investigazioni e risarcimenti per i danni subiti dalle truppe internazionali.

Le Reazioni del Libano e di Hezbollah

Il governo libanese ha condannato l’attacco come una violazione della sua sovranità e ha richiesto un intervento immediato delle Nazioni Unite per proteggere i civili e il personale internazionale. Hezbollah, dal canto suo, ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia le azioni di Israele, definendole una provocazione intesa a innescare nuovi scontri nella regione. Anche se per ora non sono state segnalate ulteriori rappresaglie da parte di Hezbollah, l’atmosfera lungo il confine rimane estremamente tesa. Ogni nuovo attacco potrebbe portare a una spirale di violenza che sfuggirebbe rapidamente al controllo.

Le conseguenze a livello regionale e globale

L’incidente ha già iniziato a sollevare preoccupazioni a livello internazionale, con potenziali ripercussioni geopolitiche. Mentre Israele difende la propria sicurezza, la comunità internazionale guarda con apprensione alla possibilità che questa escalation possa sfociare in un conflitto su vasta scala. Gli attori internazionali, come gli Stati Uniti e l’Unione Europea, potrebbero intervenire diplomaticamente per prevenire ulteriori violenze e ristabilire un dialogo tra le parti.

Inoltre, l’attacco rischia di minare la credibilità dell’UNIFIL e della sua capacità di operare efficacemente nella regione. Se la sicurezza del personale ONU non può essere garantita, potrebbe essere necessario un ripensamento del ruolo delle forze di pace, o almeno un rafforzamento delle misure di protezione per evitare ulteriori incidenti simili.

L’attacco israeliano alle basi ONU nel sud del Libano, con il grave ferimento di due caschi blu, rappresenta un nuovo e pericoloso sviluppo nelle tensioni in Medio Oriente. Mentre le conseguenze a breve termine rimangono incerte, la comunità internazionale dovrà muoversi con urgenza per evitare che questa escalation porti a un conflitto più ampio. Israele, Hezbollah e il Libano si trovano su una sottile linea di equilibrio, e ogni passo potrebbe determinare il futuro della pace nella regione.

(fonte foto Ansa)

Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionali, non giustificate da alcuna ragione militare”. Ad affermarlo è il ministro italiano della Difesa, Guido Crosetto.

“Su un eventuale ritiro di Unifil dal sud del Libano – aggiunge l’esponente del governo Meloni – la decisione spetterebbe alla comunità internazionale ma non siamo ancora a quel punto”. La vicenda riguarda il grave incidente che ha colpito la postazione 1-31 di Unifil in Libano da parte di soldati israeliani.

“Ho detto all’ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano. Gli atti avvenuti non hanno una motivazione militare. Aspettiamo la risposta per capire cosa abbia portato a fare ciò che è avvenuto. Non sono colpi partiti per errore”.

“Questi incidenti sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati. Per tali motivi ho protestato con il mio omologo israeliano e con l’ambasciatore di Israele in Italia. Ho trasmesso una comunicazione formale alle Nazioni Unite per ribadire l’inaccettabilità di quanto sta accadendo nel Sud del Libano e per assicurare la piena e costruttiva collaborazione dell’Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale. La sicurezza dei militari italiani schierati in Libano rimane una priorità assoluta per me e per tutto il governo italiano, affinchè i paecekeeper italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla Pace e alla stabilità del Libano e dell’intera regione”.

Crosetto, subito dopo la notizia dell’attacco alla sicurezza del personale militare ha ribadito che deve essere “scongiurato ogni possibile errore che possa mettere a rischio i soldati, italiani e di Unifil. Con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni c’è piena intesa sul fatto che la sicurezza dei militari italiani schierati in Libano è la priorità assoluta. La sicurezza è l’unico modo per garantire che i nostri soldati italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla pace e alla stabilità nella regione”.

IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL MINISTRO GUIDO CROSETTO

(fonte foto Repubblica, video Agenzia Vista)

Jennifer Lopez non è solo una delle star più affermate dello show business, ma anche una donna che ha affrontato numerose sfide personali, alcune delle quali l’hanno segnata profondamente. In una recente intervista, la cantante e attrice ha parlato apertamente di uno dei momenti più difficili della sua vita: il divorzio da Ben Affleck, un evento che, a suo dire, l’ha quasi “uccisa”. Tuttavia, la popstar ha ribadito con forza la sua volontà di non lasciarsi abbattere e di trovare la vera felicità dentro di sé.

Un amore tormentato che ha lasciato il segno

La relazione tra Jennifer Lopez e Ben Affleck, soprannominata dai media “Bennifer”, ha catturato l’attenzione per la prima volta nei primi anni 2000, per poi separarsi. La loro relazione è ricominciata nel 2021, con matrimonio nel 2022. Il 20 agosto del 2024 ha chiesto il divorzio, al secondo anniversario delle loro nozze. La loro storia d’amore, intensa e appassionata, era stata celebrata come una delle coppie più glamour di Hollywood. Tuttavia, dietro le luci dei riflettori si nascondeva una realtà ben diversa.

«Non voglio morire, voglio vivere»

La separazione da Affleck ha avuto ripercussioni psicologiche profonde su Jennifer Lopez. La cantante ha ammesso che il dolore provato durante quel periodo ha toccato livelli così intensi da farle perdere il desiderio di andare avanti. “C’era una voce nella mia testa che mi diceva di mollare tutto. Mi sono sentita soffocare emotivamente, quasi come se stessi morendo dentro.”

Ma è stata proprio quella voce a far scattare qualcosa in lei, spingendola a reagire. “Non voglio morire. Voglio vivere, e voglio vivere felice,” ha dichiarato con convinzione. Questo è stato il momento in cui Jennifer ha capito che, per guarire veramente, doveva cambiare il suo modo di vedere la vita e, soprattutto, il suo modo di relazionarsi con se stessa.

La ricerca della felicità interiore

Nel corso degli anni, Jennifer Lopez ha affrontato la sua crisi emotiva con un lavoro interiore profondo, imparando a mettere al primo posto il proprio benessere psicologico e spirituale. “Non posso basare la mia felicità su qualcuno o qualcosa di esterno. Devo trovare la gioia dentro di me,” ha spiegato la star. E questo percorso non è stato affatto semplice.

Jennifer ha intrapreso diverse pratiche di meditazione, mindfulness e yoga per riconnettersi con sé stessa. Ha iniziato a scrivere un diario e a praticare la gratitudine quotidiana, prendendosi il tempo necessario per apprezzare le piccole cose che le portano serenità. “Ho capito che la felicità non è qualcosa che si trova all’esterno: non viene da un partner, dal successo o dai soldi. È uno stato d’animo, qualcosa che coltivi dentro di te.”

L’esperienza di Jennifer Lopez è la dimostrazione che anche le persone apparentemente più forti e sicure di sé possono attraversare momenti di estrema vulnerabilità. Il divorzio da Ben Affleck è stato un evento che l’ha quasi distrutta, ma che le ha anche insegnato il valore della propria autonomia emotiva. Oggi, Jennifer si dice più forte e consapevole, determinata a trovare la felicità dentro di sé, indipendentemente da ciò che la vita le riserva.

(fonte foto donna.it)

 

ParkingMyCar, la piattaforma leader in Italia nella gestione e prenotazione di parcheggi smart, ha raggiunto un importante traguardo alla tredicesima edizione dei Netcomm Awards 2024, che si è svolta a Milano, ottenendo il terzo posto nella categoria “AI e Innovazione”.
L’iniziativa, promossa dal consorzio del commercio digitale italiano (Netcomm), premia e valorizza i siti e-commerce più innovativi nel panorama nazionale.

ParkingMyCar opera nel settore della mobilità urbana offrendo un servizio unificato per localizzare, ricercare, prenotare e pagare parcheggi a condizioni competitive. Tramite il sito e l’app facilita l’accesso intermodale a una varietà di opzioni di parcheggio (presso aeroporti, porti, città, stazioni e aree sosta per i camper) permettendo agli utenti di gestire le proprie soste in modo semplice ed efficiente a prescindere dalla destinazione. L’obiettivo è quello di estendere il proprio modello a ogni ambito urbano, creando un sistema di parcheggio globale ed integrato.

“Essere premiati in una categoria così importante insieme ai maggiori player italiani è un grande onore per noi – ha detto Andrea Mazzoni, chief commercial officer di ParkingMyCar –  e questo riconoscimento ci motiva a continuare a innovare e a sviluppare soluzioni sempre più avanzate, per migliorare la qualità della vita nelle città italiane, con una sempre più crescente attenzione per la sostenibilità, l’affidabilità e la semplicità di utilizzo”. I Netcomm Awards rappresentano un punto di riferimento per le aziende che operano nel settore dell’e-commerce e dell’innovazione digitale, premiando i migliori progetti che integrano tecnologie all’avanguardia per migliorare servizi e processi.

Il mercato dei parcheggi sta attraversando una rivoluzione digitale, e in Italia c’è un’azienda che sta guidando questa trasformazione: “ParkingMyCar”. La piattaforma, nata con l’obiettivo di semplificare la ricerca e la prenotazione di parcheggi, è oggi il punto di riferimento per migliaia di automobilisti in tutto il Paese. Grazie a un mix vincente di tecnologia, praticità e servizi aggiuntivi,  è riuscita a imporsi come leader del settore, offrendo un’esperienza di parcheggio completamente nuova e in linea con le esigenze di un mondo sempre più smart e connesso.

Un’idea innovativa che risponde a un’esigenza quotidiana

Il problema della sosta è uno dei temi caldi per chi si muove in città, specialmente nelle grandi metropoli italiane. La mancanza di posti auto, il traffico e i costi elevati rendono spesso difficile trovare una soluzione di parcheggio che sia comoda e conveniente. È proprio partendo da queste criticità che “ParkingMyCar” ha sviluppato il suo progetto: creare un sistema integrato e facile da usare che consenta agli utenti di cercare, confrontare e prenotare parcheggi in tempo reale.

Attraverso un’app intuitiva e un portale web, “ParkingMyCar”, permette agli automobilisti di individuare i parcheggi disponibili nelle vicinanze, filtrando i risultati in base a vari parametri come la distanza, il prezzo, e i servizi offerti (ad esempio colonnine di ricarica per veicoli elettrici o la videosorveglianza). Questo consente di pianificare al meglio i propri spostamenti, risparmiando tempo e denaro.

Dalla startup alla leadership nazionale

Nata come una startup innovativa ha rapidamente conquistato il mercato, grazie a una crescita esponenziale e a partnership strategiche con gestori di parcheggi, comuni e società di mobilità. L’azienda ha iniziato il suo percorso focalizzandosi su alcune città pilota, come Milano, Roma e Napoli, per poi espandersi su scala nazionale, coprendo oggi tutte le principali aree urbane italiane e molte località turistiche.

Questo successo è stato reso possibile grazie alla capacità di integrare soluzioni tecnologiche avanzate, come l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT), per ottimizzare la gestione delle prenotazioni e fornire un servizio in tempo reale. Gli utenti possono non solo prenotare, ma anche accedere direttamente ai parcheggi tramite codici digitali o dispositivi contactless, senza necessità di biglietti cartacei o code alla cassa.

Servizi aggiuntivi e un ecosistema smart

Oltre alla semplice prenotazione del posto auto, “ParkingMyCar” ha sviluppato un ecosistema di servizi che rendono l’esperienza di parcheggio ancora più completa e personalizzata. Tra questi spiccano:

– Servizi di valet: disponibile in molte aree urbane, il servizio valet consente agli utenti di lasciare l’auto a un addetto, che si occuperà di parcheggiarla e di riconsegnarla al momento desiderato.

– Ricarica per veicoli elettrici: in linea con l’evoluzione verso una mobilità sostenibile, molti parcheggi partner offrono colonnine di ricarica per auto elettriche, prenotabili direttamente tramite la piattaforma.

– Servizi di manutenzione: “ParkingMyCar” offre anche la possibilità di usufruire di servizi di manutenzione leggera, come lavaggio auto o controllo della pressione dei pneumatici, mentre l’auto è parcheggiata.

– Integrazione con i trasporti pubblici: per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico e ridurre il traffico in centro città, la piattaforma consente di prenotare parcheggi in prossimità di stazioni ferroviarie, fermate di autobus e metropolitane, promuovendo soluzioni di mobilità integrata.

Focus sulla sostenibilità e l’innovazione

Oltre a facilitare la vita degli automobilisti, ha un forte impegno verso la sostenibilità ambientale. La piattaforma sta lavorando a progetti innovativi per ridurre l’impatto ambientale della ricerca del parcheggio, che rappresenta una delle principali cause di traffico e inquinamento nelle aree urbane. Grazie all’uso di algoritmi predittivi, ParkingMyCar è in grado di ottimizzare la distribuzione dei parcheggi e di suggerire soluzioni alternative, contribuendo così a ridurre i tempi di ricerca e il consumo di carburante.

Inoltre, l’azienda è impegnata nella promozione della mobilità condivisa e dell’intermodalità, collaborando con aziende di car sharing, bike sharing e servizi di trasporto pubblico per offrire agli utenti una gamma completa di soluzioni di mobilità.

Prospettive future e progetti di espansione

Guardando al futuro, ParkingMyCar ha in programma di espandersi ulteriormente a livello internazionale, portando il modello di successo sviluppato in Italia in altri Paesi europei. Inoltre, la piattaforma sta lavorando a nuove funzionalità, tra cui un sistema di gestione intelligente dei flussi di traffico e un progetto pilota per l’introduzione di parcheggi automatizzati. Con la crescente digitalizzazione del settore dei trasporti e la necessità di soluzioni di parcheggio più efficienti e sostenibili è destinata a rimanere un attore chiave del mercato, continuando a innovare e a trasformare il modo in cui gli automobilisti vivono la mobilità urbana.

ParkingMyCar rappresenta, dunque, un esempio di come la tecnologia possa migliorare la qualità della vita e risolvere problemi quotidiani attraverso soluzioni intelligenti e accessibili. Con la sua offerta integrata e un approccio orientato all’innovazione, l’azienda ha rivoluzionato il concetto stesso di parcheggio, rendendolo smart, flessibile e sostenibile. Una storia di successo che continua a crescere, ridefinendo gli standard della mobilità urbana in Italia e, presto, anche oltre confine.

(fonte foto sito www.napolivillage.com)

 

Un caso di spionaggio finanziario senza precedenti sta scuotendo il panorama politico e mediatico italiano. Nelle ultime ore è emerso che i conti bancari della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di sua sorella Arianna, e di altri membri di spicco del governo e dello spettacolo sono stati oggetto di accessi non autorizzati da parte di un un ex dipendente di Intesa Sanpaolo, che il gruppo bancario ha licenziato in tronco già ad agosto. L’uomo avrebbe consultato illegalmente le informazioni finanziarie riservate di migliaia di persone, comprese figure di alto profilo politico e VIP italiani.

L’indagine della procura di Bari

L’episodio ha immediatamente innescato l’intervento della procura di Bari, che ha aperto un’indagine per fare luce su quanto accaduto e accertare eventuali complicità o coinvolgimenti esterni. Secondo le prime ricostruzioni, il bancario avrebbe sfruttato la sua posizione lavorativa per accedere ai conti di personalità di primo piano come Giorgia Meloni, Arianna Meloni, e due ministri del governo in carica, i cui nomi non sono ancora stati resi pubblici per motivi di riservatezza.

Oltre ai politici, tra i soggetti spiati figurano imprenditori, giornalisti, sportivi e volti noti dello spettacolo, per un totale di migliaia di persone. Gli inquirenti stanno cercando di comprendere le motivazioni dietro questi accessi illeciti e se tali informazioni siano state utilizzate o divulgate a terzi.

Un’operazione sistematica e mirata?

Le prime analisi dei log di accesso interni dell’istituto bancario suggeriscono che le operazioni siano state condotte in modo sistematico e per un lungo periodo di tempo. Il bancario, il cui nome non è stato ancora reso noto, avrebbe monitorato conti correnti e movimenti bancari di numerose personalità, con particolare attenzione a quelli di membri del governo e delle loro famiglie.

Resta da chiarire se questi accessi siano avvenuti per mera curiosità personale o per motivi più gravi, come il ricatto o la vendita di informazioni a organizzazioni criminali o agenzie di intelligence. L’indagine della procura di Bari è focalizzata su questi aspetti, con l’obiettivo di stabilire se il dipendente agisse da solo o con la complicità di altri individui interni o esterni alla banca.

La reazione della politica e della banca coinvolta

L’episodio ha scatenato forti reazioni nel mondo politico. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, pur mantenendo un profilo di discrezione, ha espresso attraverso i suoi legali “preoccupazione e sconcerto” per quanto accaduto, chiedendo alle autorità competenti di fare chiarezza al più presto e di garantire la protezione della privacy e della sicurezza personale delle persone coinvolte.

Anche il management dell’istituto bancario coinvolto ha preso una posizione ferma. In una nota ufficiale, la banca ha confermato di aver avviato un’indagine interna e di aver già collaborato attivamente con la procura, fornendo tutti i dati necessari per identificare gli accessi illeciti e prevenire future violazioni. Il dipendente responsabile, ha fatto sapere la banca, è stato immediatamente licenziato non appena sono emerse le prove del suo comportamento inappropriato.

Le possibili conseguenze legali

Dal punto di vista legale, il bancario rischia ora gravi conseguenze, tra cui accuse di accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy e trattamento illecito di dati personali. La gravità delle accuse potrebbe comportare una condanna penale significativa, soprattutto se emergessero prove che le informazioni ottenute siano state utilizzate a scopo di lucro o per danneggiare le persone coinvolte.

L’indagine potrebbe inoltre espandersi per verificare eventuali falle nei sistemi di sicurezza e controllo della banca, che avrebbero dovuto impedire l’accesso non autorizzato a dati sensibili. Le autorità di vigilanza bancaria potrebbero intervenire per accertare se l’istituto abbia rispettato tutte le normative previste in materia di protezione dei dati personali e sicurezza informatica.

Un caso che solleva dubbi sulla sicurezza dei dati

Questo episodio riporta all’attenzione pubblica l’importanza della sicurezza dei dati personali e della tutela della privacy, soprattutto quando si tratta di informazioni relative a figure pubbliche di alto profilo. I cittadini si interrogano ora sulla capacità delle istituzioni e degli enti privati di garantire la riservatezza dei propri dati, anche alla luce dei numerosi casi di hacking e violazioni informatiche che negli ultimi anni hanno colpito aziende e governi a livello globale.

L’incidente rappresenta un campanello d’allarme non solo per il settore bancario, ma per tutte le organizzazioni che gestiscono dati sensibili, ribadendo la necessità di investire in misure di sicurezza sempre più avanzate e di rafforzare le politiche interne di monitoraggio e prevenzione degli accessi abusivi.

Mentre l’indagine della procura di Bari prosegue, l’attenzione resta alta sulle implicazioni di questo caso di spionaggio finanziario. Se da un lato le vittime cercano di ottenere giustizia, dall’altro il caso solleva domande cruciali sullo stato della sicurezza informatica e della protezione della privacy in Italia. Le autorità dovranno ora agire con determinazione per fare piena luce sull’accaduto, punire i responsabili e garantire che episodi simili non si ripetano in futuro.

(fonte foto Avvenire)

La Florida è stata colpita in queste ore da uno dei fenomeni naturali più devastanti della sua storia recente: l’uragano Milton. Con venti che hanno superato i 200 km/h e piogge torrenziali, Milton ha causato una catena di distruzioni senza precedenti. Le prime stime parlano di danni ingenti alle infrastrutture e a migliaia di abitazioni, ma è soprattutto il bilancio umano a destare maggiore preoccupazione: si contano già numerose vittime e feriti, mentre circa tre milioni di persone sono rimaste senza elettricità.

La forza distruttiva di Milton e i tornado multipli

Milton, classificato come uragano di categoria 4, ha iniziato a impattare la costa occidentale della Florida nelle prime ore della giornata, proseguendo poi il suo percorso verso l’entroterra. Le autorità locali e i meteorologi avevano avvisato della pericolosità di questo fenomeno già nei giorni precedenti, ma la violenza con cui Milton ha colpito ha superato ogni aspettativa. L’uragano ha generato numerosi tornado lungo il suo cammino, incrementando il livello di devastazione in diverse contee. Questi vortici di vento, spesso accompagnati da grandine, hanno sradicato alberi, distrutto case e capovolto veicoli.

Le aree più colpite includono le città di Tampa, Orlando e Tallahassee, dove si sono registrati almeno cinque tornado distinti. A Tampa, uno di questi ha raso al suolo un intero quartiere residenziale, causando il crollo di oltre cinquanta abitazioni. A Tallahassee, un ospedale ha dovuto essere evacuato a causa dei danni strutturali riportati. In tutta la regione, decine di strade sono state chiuse per via dei detriti, rendendo difficili le operazioni di soccorso.

Bilancio delle vittime e dispersi

Le autorità stanno ancora cercando di fare una stima completa delle vittime, ma al momento si contano almeno 15 morti confermati e decine di feriti. Tuttavia, si teme che il bilancio possa salire ulteriormente con il progredire delle ricerche nei quartieri più colpiti. Il governatore della Florida ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiesto l’intervento della Guardia Nazionale per supportare le operazioni di soccorso e recupero.

Tra i morti confermati ci sono anche tre bambini, rimasti intrappolati nel crollo di un’abitazione ad Orlando. Le operazioni di ricerca e salvataggio sono complicate non solo dalle condizioni meteo avverse, ma anche dalla mancanza di elettricità e dai danni subiti dalla rete di telecomunicazioni, che rendono difficoltose le comunicazioni.

Tre milioni di persone senza elettricità e infrastrutture compromesse

L’impatto di Milton ha lasciato senza corrente elettrica tre milioni di persone, rendendo questa tempesta una delle più distruttive mai registrate in termini di blackout. Le compagnie elettriche stanno lavorando ininterrottamente per ripristinare il servizio, ma in molte aree potrebbero volerci giorni, se non settimane, per riportare la situazione alla normalità.

La mancanza di elettricità ha inoltre generato una serie di problematiche a catena: diverse strutture sanitarie sono al momento senza corrente, costrette a fare affidamento su generatori di emergenza. Inoltre, molti impianti di trattamento delle acque sono fuori uso, esponendo la popolazione al rischio di carenza idrica e contaminazione. Le autorità hanno invitato i residenti a bollire l’acqua prima di utilizzarla per fini alimentari.

Le misure di emergenza e la solidarietà della comunità internazionale

Il presidente degli Stati Uniti ha offerto tutto il supporto federale necessario per affrontare l’emergenza e ha autorizzato l’invio di fondi speciali per la ricostruzione. Molte organizzazioni umanitarie, sia nazionali che internazionali, si sono attivate per portare aiuti alla popolazione colpita, fornendo beni di prima necessità come cibo, acqua e medicinali.

Un futuro incerto per la Florida

L’uragano Milton sarà ricordato come uno dei più devastanti nella storia della Florida. La comunità dovrà ora affrontare un lungo e complesso processo di ricostruzione, cercando di risollevarsi dalle macerie lasciate dalla furia della natura. La speranza è che, grazie all’impegno congiunto delle istituzioni e alla solidarietà della comunità, la Florida possa presto ritornare alla normalità, anche se le cicatrici di questa catastrofe rimarranno a lungo impresse nella memoria di tutti.

Nel frattempo, le previsioni meteo indicano che Milton continuerà a portare piogge e venti forti sulla Florida per le prossime 24-48 ore, anche se la sua intensità dovrebbe gradualmente diminuire. Tuttavia, il rischio di nuove inondazioni resta elevato, specialmente nelle aree costiere già colpite dall’innalzamento del livello del mare.

IL VIDEO DELLE DEVASTAZIONI

(fonte foto Afp/Ansa – VIDEO da Euronews)