E’ bastata un’indicazione del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Messina a “convincere” il sindaco Cateno De Luca, ha chiudere tutte le scuole di ogni genere e grado della città fino all’8 novembre. Il primo cittadino ha emanato un’ordinanza che di fatto dispone che i dirigenti scolastici debbano provvedere, prima della ripresa dell’attività didattica, alla sanificazione dei locali, anche avvalendosi delle apposite risorse messe a disposizione dal Comune di Messina e dalla Città metropolitana. Interventi, questi, che dovranno essere disposti subito.
Il Comune, infatti, ha varato anche un pacchetto di aiuti alle famiglie e alle imprese per un importo complessivo di 25 milioni 343 mila euro, di cui circa 14 quale misura si sostegno e 11 quale misura di esenzione.
Infine De Luca, riferendosi all’indicazione dell’Asp ha affermato che “se qualche cretino pensa che io a fronte di una nota del genere potevo continuare a tenere le scuole aperte pagando personalmente poi le conseguenze dei contagi mi dispiace perché non ha idea di come funziona la macchina dello scarica barile”.
I dati parlano da soli e la dichiarazione del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza è inequivocabile: “Ieri i nuovi positivi erano 26.831, oggi 31.084“.
Numeri davvero preoccupanti che fanno pensare ad un lockdown che potrebbe essere annunciato in tempi più brevi del previsto.
L’analisi della situazione epidemiologica in Italia per la pandemia da Covid-19, negli interventi del presidente dell’Istituto Superiore di Sanita e del presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, danno il senso reale di ciò che sta accadendo. I tamponi oggi sono stati oltre 215 mila e i morti 199.
Nel periodo 08 – 21 ottobre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,70. Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle regioni italiane, con valori superiori a 1,5.
Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4. Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.
“Cruciale il ruolo dei medici di medicina generale per garantire la gestione ottimale dei malati Covid. Sono al centro dei questo percorso assistenziale e a loro va il ringraziamento” Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.
L’epidemia in Italia è in “rapido peggioramento” e ancora compatibile con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. Si segnala che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose regioni italiane”.
La Fiera del Mediterraneo di Palermo si trasforma in un vero e proprio “laboratorio di analisi” all’aperto. Da stamattina, infatti, sono iniziate le prime operazioni di tracciamento di eventuali soggetti Covid positivi attraverso la somministrazione di tamponi rapidi ‘drive-in’.
Tutti in coda, dunque, in auto, in moto e anche in bici nel percorso dei viali della Fiera, con un primo risultato che ha visto, su circa 500 esami eseguiti, l’individuazione di 20 soggetti positivi.
I primi ad essere convocati dall’assessorato regionale alla salute sono stati i dirigenti scolastici, gli insegnanti e il personale Ata. A coordinare le operazioni è stato Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo, alla presenza di Enzo Massimo Farinella e Tiziana Maniscalchi, rispettivamente direttore dell’unità di malattie infettive e responsabile del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, che fanno parte dello staff del commissario.
“Non c’è alternativa contro il dilagare dell’epidemia – ha detto il Sindaco di Palermo Orlando – che sta sempre più mettendo a dura prova il sistema sanitario che rischia di collassare da un momento all’altro con conseguenze che sarebbero drammatiche”. Presente anche l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza.
“Siamo molto soddisfatti – ha affermato Renato Costa – perché si tratta di un ottimo esempio di collaborazione tra istituzioni, assessorato alla salute, città metropolitana, comune di Palermo, Asp Palermo e protezione civile che hanno permesso di mettere in moto un meccanismo che sta lavorando in grande sintonia. Stiamo avendo una importante collaborazione da parte dell’utenza che sta dimostrando un grande senso di civiltà e di rispetto”.
La procedura prevede l’ingresso delle auto in Fiera, lato Monte Pellegrino, e poi il passaggio davanti alle tende dove il personale dell’Asp Palermo, medici e infermieri, esegue il tampone rapido con l’utente che resta a bordo della propria vettura. Dopo alcuni minuti di attesa arriva l’esito. Se risulta negativo viene rilasciato un certificato, se invece l’esito è positivo il soggetto interessato passa in altra tenda dove si effettuano i tamponi molecolari per accertare definitivamente l’eventuale positività.
Domani e domenica sarà possibile effettuare i test senza alcuna interruzione dalle 9 alle 16 e così anche la prossima settimana. “Dobbiamo verificare – ha concluso Costa – se cambiare il target del campionamento, ne parleremo anche con l’assessore”.
(fonte Ansa)
IL VIDEO IN FIERA CON L’INTERVENTO DEL SINDACO ORLANDO
Questa volta è il presidente di Unicoop Sicilia, Felice Coppolino, ad intervenire sulla vicenda che riguarda la parziale chiusura della ztl, da parte del sindaco di Palermo Orlando.
“La temporanea sospensione della ztl notturna – afferma Coppolino – da parte del sindaco di Palermo Orlando, è un provvedimento assolutamente iniquo e, così come concepito, non fa che danneggiare ulteriormente i cittadini e le attività produttive ormai al collasso che già vivono il parziale lockdown, adottato dal governo, come una vera e propria mannaia per il loro lavoro. Noi siamo e saremo sempre al loro fianco. Quello che deve essere fatto, invece, è uno stop immediato alla zona a traffico limitato da estendere anche a tutta la giornata”.
“In un momento così drammatico, a causa della pandemia da coronavirus – continua il presidente di Unicoop Sicilia – è impensabile adottare un provvedimento che sinceramente ha del paradossale. Si continua ad inseguire logiche politiche e di cassa a danno sempre dei cittadini e di quei comparti produttivi della città: commercianti, artigiani, imprese, aziende che con questa seconda ondata pandemica, rischiano seriamente di vedere abbassate definitivamente le saracinesche delle proprie attività”.
“Il Comune – aggiunge Coppolino – non può pensare di guardare al bicchiere mezzo pieno ma attui, senza perdere ancora del tempo, la sospensione totale della ztl senza attendere, come lo stesso Sindaco ha affermato: ‘l’analisi quotidiana dei flussi veicolari e solo in quel caso, interverrò anche sulla ztl diurna’. Perché è come se ad un malato grave si volesse dare un’aspirina per curarlo. Una panacea che alla fine poi non potrà sortire che la ‘morte’ certa”.
Dunque, si è scelto da parte del governatore Musumeci la linea morbida nei confronti del governo nazionale in tema di Dpcm-Covid, dopo che il ministro Boccia aveva fatto intendere che avrebbe impugnato gli eventuali atti difformi dallo stesso Dpcm.
Ieri sera il governo Musumeci ha approvato una norma che dà la possibilità allo stesso governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola.
“Stiamo applicando in Sicilia – spiega il presidente della Regione – lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Quindi, chi parla di ‘scontro’ con lo Stato è solo in malafede. Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano”.
Alla fine ristoranti e bar rimarranno chiusi alle 18 e nei quattro articoli del disegno di legge approvato dal governo regionale però non è prevista la possibilità di chiudere i locali alle 23, ma “una norma che dà la possibilità al governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola”.
Una decisione molto probabilmente sofferta ma dettata dai numeri dei contagi che in Puglia salgono inesorabilmente. Un atto che sicuramente innescherà una dura polemica con la ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina, che ha più volte affermato che il focolaio del covid non “nasce” nelle classi scolastiche.
“Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su Sky Tg24 durante la trasmissione “I numeri della Pandemia”. “Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria”.
“Ed è stato ampiamente verificato e confermato – ha concluso il governatore pugliese – che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole”.
Questi i dati pubblicati dal presidente della regione siciliana, Nello Musumeci su Fb sull’andamento del virus in Sicilia che, oggi, registra 68 i ricoveri. Si tratta di pazienti ricoverati oggi per #Coronavirus a fronte dei complessivi 708 soggetti positivi rilevati così come riportato dal bollettino quotidiano del Ministero della Salute, in calo rispetto agli 860 di ieri.
Il dato dei ricoveri comprende anche le terapie intensive che, nello specifico, oggi vede un incremento di 8 pazienti. Il numeri dei guariti è di 244 persone. 11 i decessi. I tamponi processati sono stati 7499.
E a ciò si aggiunge anche la presa di posizione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che provocatoriamente afferma: il #COVID19 non esiste? In provincia di Palermo 3.769 positivi: +58,9% in una settimana. I dati, aggiornati al 27 ottobre, li ha forniti dalla ASP ed elaborati il Comune di Palermo. Se vogliamo evitare il collasso del sistema sanitario, è ora di rispettare le regole di prevenzione”.
Questo il post su Fb del presidente della Regione siciliana Musumeci
Questo il post pubblicato su Fb dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando
Pandemia e lockdown non fermano il Comune di Palermo che dà il via ad un bando per le prossime festività natalizie e di fine anno. Sul sito istituzionale del Comune è stato pubblicato un avviso pubblico esplorativo di manifestazione di interesse per la realizzazione di iniziative culturali ed eventi per il Natale e la fine del 2020, nel periodo compreso tra il 18 dicembre 2020 e il 06 Gennaio 2021. L’avviso mira alla predisposizione di otto graduatorie, una per ciascuna Circoscrizione, di progetti da acquisire e promuovere da parte nei limiti delle disponibilità di bilancio dell’Amministrazione, attraverso la valutazione degli stessi da parte di una Commissione interna.
Le proposte, presentate, pena l’esclusione, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24.00 del 15 novembre 2020 secondo la seguente modalità: – spedite all’Area della Cultura, Comune di Palermo, esclusivamente a mezzo PEC al seguente indirizzo: settorecultura@cert.comune.palermo.it.
Possono presentare istanza di partecipazione gli operatori culturali, formalmente costituiti da almeno un anno alla data di pubblicazione del presente avviso (enti, istituzioni, associazioni e organismi di promozione culturale in genere) che dimostrino di trovarsi in corso di attività. Ciascuna associazione potrà proporre un solo progetto. I soggetti proponenti dovranno dotarsi autonomamente a propria cura e spese degli adempimenti imposti dalla normativa vigente e dettati dall’emergenza epidemiologica COVID19. Le manifestazioni dovranno avvenire esclusivamente dietro prenotazione obbligatoria che dovrà essere coordinata dal soggetto proponente. Non è consentita alcuna manifestazione che preveda la formula “ingresso libero fino ad esaurimento posti”.
“E’ un momento di grande difficoltà e di grande incertezza per il mondo della cultura – ha dichiarato l’assessore alle Cultura,Mario Zito -. Lo abbiamo detto nei giorni scorsi mostrandoci a fianco degli operatori culturali. Con questo avviso pubblico intendiamo mandare un messaggio di concretezza e di speranza; la concretezza di un impegno che vorremmo potesse proseguire e la speranza di un futuro in cui le difficoltà saranno superate, anche grazie ai sacrifici di questi giorni”.
“La cultura, soprattutto la cultura che i tanti operatori e artisti della nostra città producono con grande vitalità, è uno degli elementi distintivi della nostra comunità – ha detto il sindaco Leoluca Orlando -. Non esiste comunità a Palermo senza i suoi artisti, i suoi teatranti, i suoi musicisti, i suoi colori e i suoi suoni. Per questo abbiamo voluto comunque andare avanti nella pubblicazione di questo avviso, che speriamo possa portare a tante piccole iniziative diffuse, che regalino sorrisi, speranze, sogni ed emozioni in tutti i quartieri della città”.
Adesso non resta di capire quanti saranno i parteciperanno, ma soprattutto quanto è il budget previsto in un periodo di magra per l’amministrazione comunale di Palermo che come si legge nel bando: “ogni singolo progetto che potrà essere finanziato fino ad un importo massimo di cinquemila euro Iva compresa“.
Obiettivo dell’incontro: la condivisione di informazioni, il networking, l’individuazione di buone pratiche e di linee guida per migliorare il coinvolgimento e la consapevolezza di tutti gli attori coinvolti riguardo al tema dell’integrità dei fondali focalizzandosi sulle connessioni con il monitoraggio delle specie aliene.
L’incontro, che si è svolto oggi, attraverso la piattaforma zoom (cliccare qui per avere le informazioni) ha visto la partecipazione di agenzie istituzionali coinvolte nel sistema di gestione e monitoraggio del mare, operatori economici (pescatori, gestori di diving), rappresentanti di comunità ed enti locali, italiani e maltesi. Una risorsa da non sprecare verso una politica comune per l’integrità dei fondali del Mediterraneo.
L’evento, organizzato da ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nell’ambito dei processi partecipativi del progetto Harmony è consistito in un forum intersettoriale, con il quale si sono condivise idee e ipotesi sviluppate in seno al progetto su politiche comuni finalizzate alla protezione dei fondali marini.
L’integrità dei fondali marini del Mar Mediterraneo è fortemente minacciata da diverse forme di pressione antropica. Attività economiche come pesca, acquacoltura e turismo hanno un impatto sempre più pervasivo sull’ecosistema marino e minacciano, spesso irreversibilmente, gli equilibri ecologici degli ecosistemi marini più vulnerabili soprattutto in assenza di misure gestionali pensate ad hoc. La degradazione degli habitat marini è, tra le altre cose, un volano di facilitazione per la diffusione di specie non indigene, le cosiddette specie aliene.
Una delle misure più importanti per ridurre la probabilità di introduzione consiste nel monitoraggio delle caratteristiche ecologiche dei fondali marini e della loro integrità. Tuttavia, l’elaborazione di misure di gestione efficaci e sostenibili si basa su politiche comuni, su strategie transfrontaliere condivise tra i paesi che condividono lo stesso spazio marino e sulla partecipazione di diverse tipologie di attori pubblici e privati.
In questa prospettiva, la partnership italo-maltese del Consorzio Interreg “Harmony”, che coinvolge sette diversi attori del mondo della ricerca pubblica e istituzionale dei due paesi, ha ideato e realizzato un progetto che ha avuto come principale obiettivo quello di contribuire alla protezione della biodiversità marina nell’area italo-maltese attraverso la produzione armonizzata di misure di monitoraggio e di controllo condivise tra i due paesi transfrontalieri.
L’evento rappresenta la prosecuzione del percorso partecipativo del quale sono già stati realizzati 5 incontri di presenza in Italia e Malta e apre una serie di 6 eventi online in remoto programmati per l’autunno 2020, in ottemperanza alle linee guida governative per il contrasto alla Pandemia di Covid19.
Programma dei lavori
Apertura dei lavori e presentazione del percorso partecipativo: Dott. Fabrizio Alaimo (ISPRA)
Presentazione del Progetto Harmony Gianluca Sarà (UNIPA)
Il punto sulla Sea Bed Integrity tra Italia e Malta – Interventi di: Dott.ssa Maria Cristina Mangano, Dott. Simone Mirto
Luca Castriota: elementi di integrazione tra Seabed Integrity e NIS nell’ambito del Progetto Harmony
Facilitazione a cura di Maurizio Giambalvo e Davide Leone (Next)
E’ seguito un dialogo interattivo su strategie e strumenti operativi per l’armonizzazione delle policy interventi programmati di stakeholder istituzionali italiani e maltesi e interventi liberi dei partecipanti.
Il format del forum intersettoriale ha previsto uno spazio di discussione interattiva di circa 3 ore su piattaforma zoom. Inoltre, l’evento online è stato integrato da uno spazio web su google drive con documenti rilevanti sul tema del SI e aggiornamenti periodici via email. Il forum ha previsto il coinvolgimento diretto di soggetti pubblici e privati appartenenti a diversi settori e aree di attività ma con un comune interesse a perseguire gli obiettivi di protezione dello stato dei fondali marini del mediterraneo.
Per ulteriori informazioni sul progetto basta inviare una email all’indirizzo harmony.ispra@gmail.com o visitare il sito all’indirizzo: www.harmony-italiamalta.eu/.
Per Marianna Caronia è un ritorno alla “casa madre” come lei stessa ha dichiarato nel corso della presentazione al gruppo all’Ars di Forza Italia, al quale ha preso parte il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè e coordinatore regionale del partito di Berlusconi in Sicilia. Nei mesi scorsi la Caronia era transitata per un breve periodo nella Lega di Salvini. Al gruppo forzista è anche passata la deputata dell’Udc Margherita La Rocca Ruvolo.
“Siamo un partito aperto, questa è una prima evidenza” – ha detto Miccichè -. “I risultati delle elezioni comunali ne sono la testimonianza. Abbiamo avuto risultati ottimi ovunque. Forza Italia oggi è un partito strutturato”.
“Il ritorno di Marianna Caronia e Margherita La Rocca Ruvolo mi fa molto piacere. Con loro facciamo un salto di qualità, si è creato un rapporto forte che si è consolidato senza trattative, questa è una cosa che dico con orgoglio. Nessuna delle due mi ha detto ‘voglio questo o voglio quello’. Sono due grandissime deputate, c’è stato solo un confronto di soli ideali e progetti. Questa è la migliore delle partenze. Forza Italia c’è. Ho sentito Berlusconi ieri ed è molto contento e vi ringrazio per il vostro ingresso e lo farà anche personalmente. Mi ha anche detto di fare un plauso a tutti gli azzurri per i risultati ottenuti in Sicilia. E’ molto felice”.
“Per me è un ritorno a casa – ha detto Marianna Caronia – conosco il percorso di Forza Italia fin dai suoi albori. Adesso ci ritroviamo nel comune intento di far un determinato tipo di politica. Ci siamo compresi su diversi temi. Oggi Forza Italia può continuare a diventare per i siciliani un punto di riferimento importante. Torno con entusiasmo e voglia di fare”.
“I motivi del mio addio all’Udc sono molteplici. Questa seconda legislatura per me può essere utile per rafforzarmi- ha spiegato Margherita La Rocca Ruvolo – visto che sono entrata in politica a 50 anni. Ringrazierò sempre l’Udc, per me è stata un’esperienza importante. Mi dispiace, ma ho fatto le mie valutazioni ponderate. In Forza Italia ho trovato le porte aperte e continuerò a cercare di rappresentare la Sicilia con orgoglio. Sono convinta che questa scelta mi possa far continuare a progredire. Lavoreremo per migliorare sicuramente la sanità, cosa che mi viene imposta del ruolo di presidente della commissione Sanità”.
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