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Gaetano Càfici

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Sembra essersi impantanato nelle sabbie mobili del consiglio comunale, il nuovo regolamento per la concessione del suolo pubblico e dei dehors.  “Si sta soltanto danneggiando l’economia della città. E’ inutile aspettare ancora. Il regolamento deve essere approvato subito”. E’ quanto denuncia la consigliera comunale, Sabrina Figuccia (Udc).

“E’ da mesi che lavoriamo in commissione, per stilare un atto che dia finalmente certezze ai tanti commercianti e operatori economici del settore. Non è più tollerabile che si continui, a Sala delle Lapidi, a fare melina, magari con lo scopo, chissà perché, di prorogare il vecchio regolamento, nonostante il nuovo testo sia pronto. Una regolamentazione più chiara e funzionale sui dehors, infatti, e sulla concessione del suolo pubblico favorisce tutti: lavoro, turismo e sviluppo della città”.

In commissione consiliare, intanto, sono stati esaminati gli emendamenti dell’Amministrazione, che sono stati discussi con i rappresentanti di categoria, tenendo conto anche delle richieste fatte dai cittadini.

“Proveremo a chiudere nel più breve tempo possibile – ha detto, infine, la consigliera Figuccia – evitando il rischio di fare figli e figliastri, come accade adesso. E’ arrivato il tempo delle decisioni, quello dell’attesa è ormai scaduto”.

Sembra essere iniziata la campagna acquisti della Lega anche al Comune di Palermo. La discesa in campo del commissario del partito di Matteo Salvini, il varesotto Stefano Candiani, che nei giorni scorsi ha incontrato militanti e vertici del partito a Palermo, è la prova del nove. E proprio al neo eletto deputato leghista, il siciliano Alessandro Pagano, abbiamo chiesto quanto di vero ci sia su questi presunti, futuri passaggi.

“Intanto voglio dire che a Sala delle Lapidi, non abbiamo alcun consigliere comunale eletto sotto la bandiera della Lega, ma non possiamo negare che in atto esistono diversi contatti tra alcuni consiglieri che potrebbero passare con noi”. Quindi le manovre per la formazione di un gruppo consiliare in salsa leghista non è più fantapolitica. Una strategia che potrebbe, in qualche modo, essere il primo passo per un accordo politico, ad esempio, con il M5S cittadino, in un’ottica di opposizione ad Orlando.

Ed è proprio Ugo Forello, già candidato Sindaco pentastellato alla poltrona di primo cittadino, a parlare chiaro a BloggandoSicilia. “Al momento non esiste alcun accordo politico locale che prevede un’alleanza con la Lega o con altri partiti. E, quindi, lo escludiamo categoricamente. In futuro chissà”. Ma sono queste ultime parole la piccola breccia lasciata aperta dai pentastellati che, di fatto, non escludono, così, una possibile futura alleanza.

In un quadro frastagliatissimo e tutto in divenire sia a livello nazionale che locale, Forello ha anche, ribadito “la netta impossibilità di sovrapposizione dei due piani politici. Noi siamo opposizione a questa amministrazione comunale e cosa diversa è il governo nazionale. Qui a Palermo noi non faremo mai e dico mai accordi con Orlando”.

Come dire che al momento i cinquestelle stanno iniziando una “strenua” opposizione a Orlando, in attesa che dopo le “acque agitate” a livello nazionale e in una diversa “geografia” politica del consiglio comunale, ci possano essere le condizioni per individuare un’intesa con le forze di opposizione. E l’interlocutore privilegiato potrebbe essere il futuro gruppo consiliare leghista. Un modo per utilizzare questa “forza” come elemento di pressione nei confronti del “professore” che, a dire dello stesso Forello, “sui conti reali del Comune è totalmente reticente”.

E il primo atto forte del M5s a Palazzo delle Aquile, è stato proprio quello, nei giorni scorsi, di un esposto presentato alla Procura della Repubblica, per un contenzioso che graverebbe sul Comune per oltre 30 milioni di euro. Possiamo tranquillamente dire che la campagna elettorale è appena “ricominciata”. E a questo punto immaginare con certezza che la consiliatura arrivi alla scadenza naturale del 2022 , è davvero una “chimera”.

Polemica al vetriolo dopo le parole del Presidente della Regione Musumeci che in aula, sui contributivi ai disabili gravissimi, ha dichiarato: “Se non ci fossero stati i disabili gravissimi, molte famiglie non avrebbero dovuto subire un colpo in fronte e avremmo avuto la disponibilità di qualche milione di euro in più da collocare in altri settori carenti di risorse finanziarie”.

Una frase che ha profondamente indignato l’associazione dei disabili che, attraverso il gruppo facebook, “Siamo Handicappati No Cretini”, sì è scagliata contro Musumeci e alla fine, con un post scriptum, è stata ancora più pesante: “Ci scusi se abbiamo la colpa di esistere e se siamo così numerosi. Ma non siamo disposti ad accettare soluzioni finali”.

Uno scivolone, quello di Musumeci, al quale lui stesso ha tentato di mettere una pezza con una dichiarazione di replica, affermando che “si tratta solo di speculazioni e che stiamo dando risposte certe rispetto alle risorse da destinare proprio ai disabili”. Ma le parole sono come le pietre e le giustificazioni possono risultare anche più dolorose.

“Il sindaco Orlando è estraneo anche al suo partito, il PD, con cui si è unito esclusivamente per opportunità politica prima delle elezioni nazionali che a Palermo ha perso, dopo la debacle delle regionali”. L’attacco frontale ad Orlando è di Ugo Forello, capogruppo cinquestelle a Sala delle Lapidi e candidato Sindaco nel 2017 alle comunali di Palermo.

Orlando è ormai uno dei pochi esponenti della vecchia politica che resiste al potere da oltre trent’anni e, rispetto a tutto ciò, auspichiamo di cambiare, presto, pagina”.

“Il Sindaco – continua Forello – non pensi che le dinamiche nazionali, legate ad una legge elettorale scritta per bloccare i cinquestelle, e quindi un’eventuale intesa politica di governo tra M5S e PD, abbiano risvolti anche con lui a Palermo. Le dinamiche nazionali non hanno nulla a che vedere con la realtà locale in cui viviamo”.

Una dichiarazione che fa capire come tutto è in movimento, anche negli equilibri politici del Comune. E non dimentichiamo che l’anno prossimo si voterà per le europee, con la variabile che se a livello nazionale, in mancanza di un governo, si ritornerà alle urne, Orlando potrebbe scegliere la via per Montecitorio. O almeno tentarla.

E’ un fiume in piena, inarrestabile, quello che da oggi sta “inondando” la bacheca facebook di Luigi Di Maio. La base grillina in rivolta contro il suo pupillo e su twitter i militanti del Pd rilanciano l’hashtag #senzadime

“Onorevole Di Maioscrive Evase il M5S farà accordi col Pd stavolta il tradimento non passerà indenne, verremo tutti a Roma e vi sbatteremo fuori tutti, sul serio, voi compresi. Traditori”. “Al bar stamattina invece del caffè chiedevano le scatolette di tonno. Impostori”, le fa eco Alessandra. “Prima insulti il Pd per il suo mal governo e adesso inciuci solo per la poltrona”, punta il dito Simone.

E sono innumerevoli i commenti di chi giura di non votare mai più il Movimento: “Per quanto mi riguarda, mai con il Pd scrive Cosimo i suoi massimi dirigenti hanno sempre inciuciato con Berlusconi. Spero si tratti solo di tatticismo per convincere Salvini, se questo non fosse possibile meglio andare al voto oppure all’opposizione”.

“Stiamo tradendo il risultato elettorale denuncia Andrej -. Stiamo inciuciando con il Pd! Il M5S sta morendo. Svegliatevi e ribellatevi elettori con due stelle sugli occhi”.

“Ha ragione Salviniscrive un altro attivista pentitogratti grillino e trovi piddino. Vergogna”. E sono diversi i commenti che guardano con favore al Carroccio, annunciando un cambio di casacca in cabina elettorale. Qualcuno va giù durissimo, dando a Di Maio del “Giuda” e del traditore.
Tra questi Ivan: “Tra poco andrai ad elemosinare voti anche ai kebabbari – attacca – che figura avete fatto. Per quanto io possa odiare Renzi, mi auguro ti umilii fino a farti dire basta con la politica”.

Certo sempre di social si tratta, ma se il consenso “democratico” della rete è per i cinquestelle l’espressione maxima, da domani potrebbe essere il loro boomerang.

“Noi abbiamo una responsabilità eccezionale che è quella di portare la Lega in Sicilia. L’ho detto e lo ripeto non ci serve una lega siciliana, ma una Sicilia leghista. Noi vogliamo cambiare il Paese dal Piemonte alla Sicilia”.

Con queste parole il neo commissario della Lega in Sicilia, Stefano Candiani, varesotto doc, (avevamo parlato di lui in questo articolo) ha presentato, questa mattina, durante un incontro con militanti e alla presenza del deputato nazionale Alessandro Pagano e di quello regionale, Tony Rizzotto, la proposta del partito di Salvini per la nostra isola.

Si è soffermato, anche, sulla necessità di creare una struttura territoriale, sia a livello comunale che regionale, perchè “con la Lega è possibile costruire un’alternativa politica”. Ha parlato di grande determinazione e di una prateria immensa da percorrere. E poi la sferzata agli alleati: “Se in Sicilia i cinquestelle hanno preso i voti è anche perchè il centrodestra non è più credibile e non riesce ad essere forza di governo seria”. E tanto altro che potrete ascoltare nel VIDEO qui sotto.

 

“Un bando costruito ad hoc dove non sono contemplate le piazze, malgrado Palermo sia piena di piazze che di fatto sono palcoscenici. Io non so chi ha ideato sta minchiata…sì una minchiata”. Parole durissime quelle di Daniela Pupella, figlia d’arte di teatranti palermitani, che attacca l’amministrazione comunale per aver pubblicato un bando, con il quale si “affiderebbero le attività teatrali e laboratoriali presso teatri o siti all’interno o in prossimità del percorso arabo-normanno”.

“Io non so – continua la Pupella – chi ha avuto sta pensata, ma il teatro in estate si fa in piazza e di piazze, specialmente nel centro storico, ne abbiamo di bellissime. Non si può creare un bando circoscritto, lo si deve estendere a tutte le maestranze locali, senza alcuna discriminazione”.

L’avviso, pubblicato sul sito del Comune di Palermo (cliccate qui per leggerlo), in effetti si presta a qualche dubbio, soprattutto quando parla di “proposte progettuali da realizzare presso teatri nella loro disponibilità sul percorso arabo-normanno”. Come voler dire che gli altri luoghi non sono adatti per rappresentare la Palermo dell’arte, della cultura e del teatro? Forse quest’ultimo può essere suddiviso in due categorie “agonistiche”, serie A e serie B?

Le domande sono spontanee e le indirizziamo al Comune, sperando in una correzione solerte del bando. Intanto non possiamo che “denunciare” lo sfogo su FB di Daniela Pupella che chiosa il post al grido: “Vergogna, vergogna, vergogna”.

 

E’ un fiume in piena Gianfranco Miccichè che, con un post su FB, prima si scusa per “aver esagerato in alcune affermazioni, spesso vengo frainteso, a volte non riesco a spiegarmi bene e forse, col mio modo di essere, posso avere offeso qualcuno anche senza volerlo”. E poi, invece, sferra un attacco durissimo contro coloro che definiscono “la politica un magna magna. Questi non sono altro che dei meschini”. Un’esternazione similare l’aveva già fatta nel 2104, (leggete questo articolo) dove diceva che  “con 4.000 mila euro non puoi vivere bene”. 

A loro non chiedo affatto scusa. Persone che illudono la gente, perché il loro consenso non vive di meriti, ma si nutre di sfiducia e calunnia. La politica è bellezza, è emozione, o almeno, così è per me. 

E continua affermando che non si scuserà mai, anche con quelli che hanno “inventato la favola per cui la politica si deve fare gratis. Non si può far politica ed esercitare pienamente, seriamente il proprio mandato e al contempo trovare il tempo di continuare ad esercitare la propria professione, vivendo solo di quest’ultima. Chi dice il contrario mente a se stesso e agli altri, strumentalizza le polemiche, alimenta esclusivamente l’astio e l’odio sociale. Fare politica è un lavoro a tempo pieno. Esattamente come per le altre professioni, si può essere un buon politico o uno scarso, un buon medico o uno superficiale, un bravo idraulico o uno incompetente. Dovrebbe semmai vigere un principio: un idraulico incompetente a fine mese non ha fatturato, così come un politico scarso a fine mandato resta a casa”.

E non si scusa ancora “con tutti quelli che, finché riguarda gli altri sono privilegi, ma se riguarda loro stessi allora sono diritti. Ipocriti, ipocriti, ipocriti; con tutti coloro che stanno distruggendo ogni briciolo di autorevolezza nella nostra società, gettando discredito sulle istituzioni democratiche, sul sistema scolastico e universitario, sul sistema sanitario, in nome di un nuovismo ad ogni costo”.  E alla fine scomoda pure Dostoevskij: “Tagliar teste è la cosa più facile, avere un’idea è la più difficile! 

Il presidente dell’Ars si rivolge anche a quelli che chiama professionisti dell’indignazione: “Ne vorrei vedere di meno e più, invece, gente che si emoziona perchè chi non è più in grado di meravigliarsi – e qui cita Albert Einstein – è come una candela spenta da un soffio”.

Certo tutte belle parole, in alcuni passaggi condivisibili, ma resta il fatto che la politica, a 360 gradi, è sotto scacco e la gente, purtroppo, alla canna del gas. E lo sforzo per essere credibile (mi riferisco sempre alla politica) è da numero algebrico.

“Le cifre parlano chiaro: Bisogna bloccare la follia del tramNon siamo in grado di sostenere economicamente la realizzazione di queste nuove linee e non possiamo obbligare i cittadini a ulteriori disagi, lavori e scavi che renderebbero la mobilità ancora più problematica”.

Il messaggio è chiaro, così come il destinatario che ha un nome e cognome: Leoluca Orlando. L’ex candidato alla poltrona di primo cittadino, che sfidò un anno fa Orlando alle comunali del 2017, le manda a dire al suo avversario senza se e senza ma. Fabrizio Ferrandelli attacca Orlando reo di “non avere nessuna progettualità sul tema della mobilità”.

“Abbiamo appena bocciato in commissione bilancio il piano industriale dell’Amat – aggiunge Ferrandelli – e proseguiamo con l’operazione ‘verità’ sui conti del Comune e delle sue controllate. I dati visionati e le proposte avanzate dal piano ci danno ancora una volta ragione e confermano che la nostra visione sul modello di mobilità del Comune, a partire dal piano economico dell’azienda dei trasporti, era ed è giusta e sincera”.

“Per questo motivo abbiamo bocciato il piano dell’Amat che prevede l’entrata in esercizio di una Ztl 2, per creare coperture economiche, che non sappiamo neanche se l’amministrazione intende istituire. Una copertura, quindi, al momento inesistente. Un piano assurdo che mostra ancora di più quanto non ci sia nessuna progettualità e soprattutto un disallineamento con la realtà. 

Ma il dato che preoccupa di più è quello relativo ai conti dell’Amat. “Nel piano è evidente che la situazione finanziaria sin dal 2014 è fortemente compromessa da crediti avanzati per 66 milioni di eurodice Ferrandelli – alla quale si aggiunge la perdita strutturale, dichiarata in questi giorni, di 10 milioni di euro”.

Un quadro sostanzialmente negativo per l’amministrazione comunale, che si lega fortemente all’accelerazione del Sindaco, in tema di rimpasto politico, annunciato in questi giorni dal primo cittadino ma rimasto al palo. Si attende che i partiti indichino i loro uomini da inserire nella giunta che di fatto avrebbe così una connotazione più politica. Ma non dimentichiamo che a dare il benestare sarà solo il professore. E chissà poi se i partiti, anche soltanto per qualche “seggiola”, vorranno prendersi questa gatta da pelare, con la Rap ad un passo dal fallimento, le altre aziende in uno stato comatoso, il bilancio 2018 da approvare e la città, per usare un termine ormai a perdere, senza alcuna visione.

La cultura siciliana, fatta di tradizioni, folklore, musica e colori, sbarca a Malta. Con la loro “Lapa”, arrivata via mare al porto di Gozo,  i ragazzi del teatro Ditirammu con Elisa Parrinello, con canti e balli di tradizione popolare hanno incantato e conquistato i maltesi. Le ragazze dalle ampie gonne colorate e i lunghi capelli sciolti e i ragazzi con gilet e coppola sul capo, dentro un teatro montato in piazza, con tanto di siparietto, hanno intonato le musiche siciliane e coinvolto gli spettatori. Il progetto nasce nell’ambito del gemellaggio tra Palermo capitale italiana della cultura e Malta capitale europea della cultura 2018.

Italiani, maltesi e turisti provenienti da ogni parte del mondo si sono uniti così in un grande abbraccio danzando e divertendosi insieme. Allo spettacolo ha partecipato anche la cantautrice, scrittrice e poetessa Sara Favarò. Momenti carichi di emozioni che hanno avvicinato le culture di tutto il mondo.

“Il sogno di papà era quello di portare in giro per il mondo i nostri ragazzi, la nostra musica e le nostre tradizioni – ha spiegato Elisa Parrinello ricordando il padre scomparso -. E’ un sogno vedere la Lapa qui a Malta e poter continuare il sogno di nonno Vito”. 

A Malta sono arrivati anche Salvo D’Agati e Gianni Correro rispettivamente presidente e vicepresidente del Club “Amici Italia-Malta“,  il presidente di Federteatri Francesco Giacalone,  il presidente regionale della Fita (Federazione Italiana Teatro Amatoriale), Antonella Messina, alcune associazioni che operano nel territorio palermitano come “Tutti insieme”, presieduta da Rossella Valenza e alcuni rappresentanti delle istituzioni del Comune di Palermo.

La delegazione palermitana è stata ricevuta anche dal segretario parlamentare per la protezione dei consumatori de La Valletta, Deo Debattista che farà visita alla città di Palermo il mese prossimo.

La “prima” dello spettacolo si è tenuta nell’isola di Gozo. Maltesi e sicilianiorgogliosi della loro storia e della loro cultura, hanno in comune le profonde tracce lasciate sulle isole dalla dominazione arabo-normanna. Prova ne è la lingua maltese dove si ritrovano parole di origine inglese, italiana e francese, oltre che arabe. Ogni singolo particolare racconta una storia, come i villaggi Balzan e Lia e Mdina, l’antica capitale di Malta, conosciuta anche come la “Città Vecchia” o la “Città Silenziosa”.

Quello della valorizzazione del proprio patrimonio artistico è l’obiettivo che ha spinto Malta, Stato indipendente dal 1974, oggi repubblica parlamentare, a stringere il gemellaggio con Palermo. E anche il capoluogo siciliano sta portando avanti scambi culturali con l’isola di Malta, per cercare di promuovere il turismo, sviluppare l’economia e le tradizioni della città.