Il Circo Barnum delle dichiarazioni di prassi e gli atteggiamenti talvolta fastidiosamente irritanti, di chi in preda a deliri celebrativi o di presunta vicinanza al neo presidente della Repubblica, hanno di fatto oscurato l’autentico senso di questa elezione.
Ho letto di un vittorioso Renzi che sarebbe riuscito nell’impossibile, ricompattando il Pd e mettendo nell’angolo Berlusconi. Per non parlare di Alfano, al quale l’ex sindaco di Firenze avrebbe fatto un’offerta che non poteva rifiutare: “o voti Mattarella o se fuori dal governo”. E così tutte le altre forze politiche, nessuna esclusa! Dai grillini apparsi come dei “vivisezionati” dalla scomposizione del loro stesso progetto e dalla Lega di Salvini che, poco autorevolmente, ha parlato di Mattarella come un Presidente “non nostro”. Il resto è soltanto contorno.
Chi ha vinto veramente, invece, è l’Italia perbene. E ieri, quasi in modo “beffardo”, per un gioco di palazzo, è riuscita a salire nel più alto “scranno” istituzionale.
Quindi sul professore Mattarella, mi piace chiamarlo così, sarebbe meglio tacere, perché sono certo, anzi certissimo che a tutti noi, italiani perbene parlerà con il “silenzio” delle sue azioni. Buon lavoro Presidente.