Una vera e propria marcia indietro del governo Meloni che, nell’ultima manovra finanziaria, aveva tolto le sanzioni per i commercianti così da non poter avere nessun obbligo ad accettare pagamenti digitali sotto i 60 euro e, dunque, non essere sanzionati. Ma adesso la tirata d’orecchie della commissione europea che ha fatto sentire la propria voce per un provvedimento che di fatto avrebbe obbligato qualsiasi commerciante, a negare la transazione per un caffè o per una piccola spesa. Quindi i cittadini, che nella maggior parte pagano attraverso le carte elettroniche, avrebbero dovuto munirsi di contante per pagare fino a 60 euro.

Un ritorno indietro dopo che l’ex premier Draghi, cancellando qualsiasi tetto alle transazioni, aveva lanciato “l’Opa” nel 2021: “Multe agli esercenti che rifiutano transazioni via Pos”.

“Sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento – spiegano da Palazzo Chigi – sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio”.

Anche il Codacons aveva mostrato contrarietà al provvedimento: “un colpo di spugna che cancella di netto otto anni di battaglie in favore dei consumatori. Una presa in giro per tutti i clienti che saranno costretti, se vogliono effettuare acquisti e pagamenti, a ricorrere al contante”.

Dunque, un boomerang mediatico per il premier Meloni che adesso dovrà trovare una mediazione, per spegnere sul nascere polemiche che potrebbero ancora di più creare possibili diffidi e fratture con i partner europei. Macron docet…

(foto fonte money.it)

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