“Musumeci annuncia l’aventino. Dopo quasi un secolo in cui i sui padri politici costrinsero l’opposizione ad abbandonare il parlamento. Adesso è lui ad annunciare l’abbandono del parlamento siciliano per reagire contro l’opposizione. Ridicolo! Fa prima a dimettersi è ormai evidente che non è adeguato a governare la Sicilia”.
E’ la dura posizione del deputato regionale del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, che arriva ad evocare le dimissioni del presidente della regione siciliana Nello Musumeci, sulla vicenda che ha portato alla bocciatura in aula del disegno di legge sui rifiuti, grazie al ricorso del voto segreto di cui, lo stesso Musumeci adesso, chiede l’abolizione.
“Il governo regionale – afferma lo stesso presidente della Regione in una nota – non andrà più in Aula fino a quando non sarà abrogato il voto segreto. Ho già chiesto ai rappresentanti del centrodestra nella commissione regolamento all’Ars di richiedere la formale convocazione dell’organo per procedere di conseguenza. Ho già anticipato la volontà del governo al presidente del Parlamento Miccichè”.
E non si è fatta attendere la risposta del presidente dell’Ars: “Ho appena ricevuto dal presidente Musumeci la formalizzazione della proposta in Commissione Regolamento di abolizione del voto segreto. Considerato che il voto segreto è la vergogna della politica, io mi adeguerò alle altre regioni nei tempi del taglio dei vitalizi non appena l’Ars voterà l’abolizione del voto segreto in tempi brevi”.
E se la politica è “mediazione” in questo caso il messaggio subliminale di Miccichè è chiarissimo riferendosi ad un altro tema molto caldo: quello dei vitalizi. E proprio su questo terreno, che ha visto nei giorni scorsi il contendere tra lo stesso Musumeci e Miccichè, si consumerà il duello. Mentre ai siciliani, purtroppo, rimarrà come sempre il triste compito di essere spettatori di un film eternamente in replica.