Vi ricordate il personaggio della serie “La Pantera Rosa”, il goffo ma divertentissimo ispettore capo Jacques Clouseau, interpretato dal grandissimo attore inglese Peter Sellers ? Io lo immagino con l’immancabile lente di ingrandimento e il suo impermeabile color nocciola che, con passo felpato, si aggira tra le cabine di Mondello per scoprire il colpevole di un affaire che sta diventando il vero rompicapo estivo di Palermo.
Per anni e anni quella lingua di sabbia è stata il luogo dorato dei palermitani e non solo. La cabina, o forse meglio come si chiamava ai miei tempi: la capanna, era un’icona intoccabile, quasi una reliquia. E chi possedeva quella con la cosiddetta veranda in legno, poteva considerarsi davvero un re. Ma erano gli anni ‘60.
Oggi, invece, come all’improvviso, o forse solo perché di fronte ad una richiesta di chiarimenti del M5s alla Polizia municipale e al Demanio, nessuno ha potuto più far finta di nulla. Sembra, dunque, che queste strutture siano abusive e se lo sono davvero devono possedere le relative autorizzazioni per essere collocate.
Ma qui viene il bello! La società Italo-Belga che da tempo immemorabile gestisce la spiaggia di Mondello non ha dubbi: “abbiamo prodotto tutta la documentazione richiesta”. Dall’altra parte il Comune: “a noi non risultano domande presentate in merito alla vicenda”.
Il solito scaricabarile per una situazione che è figlia della nostra terra. Di quelle regole che non lo sono e diventano tali perché non si vedono più, sprofondate nell’indifferenza. E se, invece, dovesse essere realmente necessaria la concessione per l’installazione delle stesse cabine ? L’Italo Belga sarebbe costretta a pagare i relativi oneri. Quindi il Comune incasserebbe somme che sicuramente sarebbero molto consistenti.
Vuoi vedere che poi alla fine il dilemma cabina sì, cabina no, anzi pardon: capanna sì, capanna no, è soltanto una questione di “piccioli?”
L’ispettore Clouseau, comunque, è già in viaggio verso Mondello, almeno le risate saranno assicurate. Qui, ripetendo una frase banale ma sempre attuale, “c’è soltanto da piangere”. Anche perché le prime capanne le stanno smontando e le altre rischiano di essere “asfaltate”: modello caterpillar.